CONTROLLI NELLE MALGHE E TRA I PASCOLI DELLE GIUDICARIE: ARRESTATO OMICIDA RUMENO CHE SI FINGEVA PASTORE

Redazione25/08/20183min
CARABINIERI GIUDICARIE

I Carabinieri delle Stazioni di Pieve di Bono, Storo e Tione hanno effettuato alcuni controlli su malghe e rifugi, ma anche sulle greggi in alpeggio ed in transumanza. Un’operazione coordinata con gli uomini della Tenenza della Guardia di Finanza di Tione, tra cui quelli della Squadra di Soccorso Alpino (preziosissimi perché svolto in ambiente montano di alta quota) e con il Personale delle Stazioni Forestali delle Giudicarie (profondi conoscitori del territorio e della Normativa provinciale).
Tra i soggetti controllati c’era un aiuto pastore rumeno privo di documenti che è stato portato presso la caserma dei Carabinieri di Tione. L’esito dei controlli ha svelato l’identità dell’uomo: si trattava di un 54enne pregiudicato (P.E. le sue iniziali) di Valeni, parte nord-est della Romania, al confine con la Moldavia. La cosa più importante è che a suo carico c’era un ordine di cattura internazionale emesso Tribunale di Vaslui per omicidio. L’episodio risale a sei anni fa quando il rumeno, durante una rissa in un bar, colpì un compaesano che dopo pochi giorni morì all’ospedale. A seguito del processo era stato condannato e dovrà scontare 3 anni e 2 mesi di carcere. Ora si trova nel carcere di Spini di Gardolo, a disposizione dell’autorità Giudiziaria. Le comunicazioni tramite ministero della Giustizia e degli Affari Esteri al Tribunale di Vaslui sono già partite, ma anche tramite Interpol, al fine di consentire al Magistrato rumeno di chiedere l’estradizione.
Nello stesso contesto è stato denunciato dai Carabinieri di Pieve di Bono-Prezzo un pastore 33enne catanese, ma residente in provincia di Reggio Emilia, che è stato trovato in possesso di un elettropascolo, la recinzione elettrificata in uso nei pascoli per contenere il bestiame, denunciata come rubata il giorno prima in un rifugio a Valdaone. Il materiale è stato recuperato e restituito al proprietario. Durante questo controllo si è anche appurato che la baracca utilizzata come rifugio dal pastore e dai suoi aiutanti era del tutto abusiva, quindi è stata chiusa, sequestrata e affidata in custodia al Sindaco di Valdaone.
In tutto sono stati controllati 18 soggetti, 6 malghe e 7 veicoli.

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