Contributo per l’affitto: maggiore equità e più domande accolte
Con riferimento alla problematica della sospensione degli aiuti provinciali per il pagamento dell’affitto, l’Assessorato alla salute e politiche sociali, con l’Ufficio politiche della casa, vuole offrire alcuni ulteriori elementi di riflessione. Le ragioni che giustificano l’intervento possono essere così sintetizzate: garantire equità nella concessione dei benefici pubblici e assicurare la razionalizzazione degli interventi di sostegno per il contrasto alla povertà. In particolare, per evitare la sovrapposizione di due modelli di incentivazione analoghi (quota “b” del reddito di cittadinanza e contributo provinciale per l’integrazione dell’affitto), la Provincia intende regolarne la cumulabilità, riservando al contributo integrativo provinciale una funzione appunto di integrazione rispetto alla quota b del reddito di cittadinanza. Per il cittadino residente in Trentino non cambierà nulla in quanto continuerà a percepire, per effetto del cumulo dei due benefici, lo stesso contributo a cui aveva accesso prima dell’introduzione del reddito di cittadinanza. Si otterrà invece un risparmio di risorse finanziarie provinciali (pari alle risorse statali concesse per la componente b del reddito di cittadinanza) che consentirà di accogliere un numero maggiore di domande per il contributo provinciale per l’integrazione dell’affitto (oggi sono finanziate circa l’80% delle domande).
Sospensione del contributo integrativo affitto per le domande presentate dal 1° luglio al 30 novembre 2018
Il contributo integrativo affitto per le domande presentate dal 1° luglio al 30 novembre 2018 sarà regolarmente erogato a partire dal 1° luglio 2019 per i cittadini privi dei requisiti per l’accesso al reddito di cittadinanza.
Il rinvio dell’erogazione al 1° gennaio 2020 è prevista solo per coloro che entro la fine dell’anno 2019 saranno beneficiari della componente b del reddito di cittadinanza; per essi è necessario introdurre nel corso dell’anno nuove modalità di quantificazione del contributo integrativo affitto che richiedono, tecnicamente, l’adeguamento dei sistemi informatici. Per i mesi del 2019 tali soggetti saranno comunque beneficiari della componente b del reddito di cittadinanza concessa dallo Stato per il pagamento del canone di locazione e non si troveranno dunque in difficoltà nell’assolvere gli impegni assunti nei confronti del proprietario dell’alloggio.
Il rinvio è necessario per ragioni tecniche legate all’introduzione delle nuove modalità di quantificazione del contributo integrativo affitto (qualora concorra con la componente b del reddito di cittadinanza). Il rinvio non pregiudicherà in alcun modo la regolare e successiva concessione del contributo provinciale (prevista, come sempre, a partire dal 1° luglio dell’anno successivo).