Consiglio comunale in diretta? A Nago-Torbole l’opposizione chiede trasparenza

Portare la voce del Consiglio comunale direttamente nelle case dei cittadini: è questa la richiesta avanzata dal gruppo di minoranza “Rinascita e Sviluppo per Nago-Torbole”, che in un’interpellanza ufficiale chiede all’Amministrazione se intenda finalmente attivare la diretta streaming delle sedute consiliari, promessa da tempo e mai realizzata.
Una proposta tanto semplice quanto carica di significato: permettere a chi non può essere fisicamente presente – per motivi di lavoro, salute o familiari – di seguire i lavori del Consiglio in tempo reale, contribuendo a riavvicinare i cittadini alla vita politica del proprio Comune.
“Le sedute del Consiglio comunale sono pubbliche e rappresentano la massima espressione del lavoro istituzionale dell’Amministrazione. Offrire la possibilità di seguirle online non è un favore: è un diritto dei cittadini”, sottolineano i firmatari dell’interpellanza, tra cui Johnny Perugini, Adriano Vivaldi, Beppe Di Lucia, Donatella Mazzoldi e Matteo Menegatti.
Il gruppo di minoranza non si limita a un’esortazione generica: pone con precisione due richieste al Sindaco. La prima, l’attivazione tempestiva dello streaming, con l’adeguamento del regolamento del Consiglio comunale. La seconda, un’informazione trasparente alla cittadinanza, anche attraverso una serata pubblica o una fase sperimentale del servizio.
Non è un tema nuovo, fanno notare i consiglieri: già nel 2017 era arrivata una risposta scritta dal Sindaco sul tema (prot. 577 del 17/01/2017), e nelle linee programmatiche del mandato 2015–2020 si faceva riferimento all’impegno per la trasparenza. Oggi, con un municipio rinnovato e una nuova sala consiliare operativa dal 2020, quelle intenzioni sembrano ancora in attesa di tradursi in fatti.
Nel testo dell’interpellanza si cita anche il parere favorevole del Garante della Privacy, che già dal 2002 ha riconosciuto la legittimità della trasmissione via web delle sedute consiliari, nel pieno rispetto della normativa vigente (D.lgs. 267/2000). Non solo: numerose altre amministrazioni locali, anche in Trentino, hanno già adottato questo strumento con riscontri positivi in termini di partecipazione e fiducia da parte dei cittadini.
Un’azione, quella proposta, che non ha colore politico ma guarda al bene comune: “Durante la campagna elettorale – ricordano i consiglieri – entrambe le liste avevano espresso ampia condivisione sul tema della trasparenza. Ora è il momento di tradurre le parole in azioni concrete”.
La palla ora passa all’Amministrazione, chiamata a rispondere formalmente alle richieste avanzate e, più ancora, a dare un segnale concreto di apertura e dialogo. Perché rendere visibile il lavoro del Consiglio comunale non è solo un gesto tecnologico: è un impegno di democrazia, oggi più che mai necessario.