Con le Carte della pericolosità un Trentino più sicuro

Redazione05/09/20192min
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Vivere in montagna è sempre stato difficile, ma la vera sfida è ora quella di viverci per quanto possibile in sicurezza. Già, per quanto possibile, perché in un territorio fragile da gestire quale quello montano eliminare del tutto il rischio non si può, ma limitarlo per mitigare l’impatto di eventi naturali che potrebbero comportare danni alle persone e alle cose questo sì. Anche se è difficile tradurlo in un numero, il concetto di “rischio residuo” riassume bene la logica che informa le Carte della pericolosità e la Carta di sintesi della pericolosità, frutto di un monumentale lavoro di mappatura dell’intero territorio provinciale sotto il profilo dei fenomeni di pericolosità idrogeologici e strumento integrato e continuamente aggiornabile per la pianificazione urbanistica del territorio. Uno strumento che, negli intenti della Giunta provinciale, deve accompagnare e guidare le amministrazioni pubbliche, Provincia, Comuni e Comunità, cittadini e professionisti verso una nuova consapevolezza e una, anche coraggiosa, assunzione di responsabilità rispetto alle trasformazioni urbanistiche ed edilizie del territorio.
Intenti e motivazioni esplicitati chiaramente a Malè ed a Tione in occasione dei primi due incontri pubblici voluti dalla Giunta provinciale per favorire la massima condivisione possibile delle informazioni e stimolare quelle osservazioni e richieste di approfondimenti che porteranno, dopo la chiusura a fine settembre della fase di consultazione pubblica, all’approvazione definitiva della Carta di sintesi della pericolosità.