Comunità di Valle a Riva: chiude il bar interno?

Claudio Chiarani31/07/20213min
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A rischio chiusura il “Caffè Rosmini”, che trova sede all’interno della sede della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro. Il bar dava la possibilità a persone con disabilità di mettersi al servizio della comunità con il loro impegno nel fare caffè, cappuccini, servire brioches o succhi di frutta ma di questi tempi, prima con la pandemia in atto e oggi con il “post”, tutto questo sembra destinato a scomparire. A causa anche del canone d’affitto, duemila euro al mese, che oggi le sorelle Lara e Franca Bellotti non sono più in grado di corrispondere al gestore, ossia all’Ente Comunità di Valle. Il perché è altrettanto semplice, gli incassi sono crollati di netto, sempre a seguito della pandemia. Dalla Sede dell’Ente pubblico sono scomparse le persone che, dopo una visita o un prelievo, si recavano al bar per la colazione o un caffè. La disdetta al contratto, dunque, è un segnale che le sorelle vogliono dare quale motivo di grave perdita di un’attività che ha permesso, in primis, alla loro sorella Veruska di migliorare molto nei rapporti sociali, ma poi di dare anche ad altri la possibilità di mettersi al servizio dei clienti imparando e migliorando nei dialoghi con tutti. Un’esperienza che ha permesso a molti di questi ragazzi di trovare lavoro in altri esercizi della zona. Di mezzo c’è anche il canone d’affitto, certo, perché se calano i clienti calano di conseguenza gli incassi, dunque con i margini che si assottigliano è un altro problema messo sul piatto della trattativa. Finito lo sconto pandemia è arrivata la proroga fino a fine anno, con la Comunità che vorrebbe mantenere lo sconto attuale sul canone del 46% e l’Azienda Sanitaria, invece, che vorrebbe tornare al canone intero.
In merito abbiamo sentito il commissario della Comunità di Valle Gianni Morandi: “A me chiaramente dispiace – il suo esordio – perché il bar è un servizio essenziale per la Comunità di Valle, sia per chi ci lavora ma anche per i cittadini che frequentano i nostri uffici. Ma è da ricordare che il bar è dell’Azienda Sanitaria per cui va certamente trovata una soluzione congiunta per far restare il servizio in loco, ce lo auspichiamo ancora perché è sempre stata una gestione ottimale. Certo, il Covid ha ridotto parecchio le entrate della gestione, ma al momento posso solo dire che ci auguriamo si possa tornare alla normalità in tempi brevi. Purtroppo la pandemia è l’imputata principale. Non è solo tutto legato al canone d’affitto, la questione è un po’ più ampia. Ripeto, spero che la situazione generale sanitaria ed economica si possa risolvere entro breve tempo. Ci stiamo lavorando”.

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