Comunali Dro: Marco Santoni candidato sindaco con “Unione Democratica”

Nicola Filippi08/03/20256min

 

A Dro saranno tre i candidati sindaci che si sfideranno il prossimo 4 maggio. Sabato 8 marzo, a Ceniga, si è presentato ufficialmente Marco Santoni, appoggiato dalla sola lista civica “Unione Democratica per l’autogoverno”. Sposato, 52 anni, uomo di sinistra, Santoni è il più giovane candidato sindaco e avrà come avversari Ginetta Santoni e Lucio Matteotti. Santoni ha già un curriculum politico di tutto riguardo. Entrato in politica a 22 anni, è stato prima consigliere comunale per un mandato, con sindaco Eligio Micheletti, all’opposizione durante la legislatura Benuzzi, per due mandati consecutivi vicesindaco con sindaco Vittorio Fravezzi. Poi Santoni ha preferito farsi da parte e concentrarsi sulla famiglia. Senza abbandonare del tutto il “primo amore”, la politica. Oggi ha deciso di tornare in campo.

 

 

“Questo progetto nasce da un’idea recente, maturata a fine dicembre dopo aver assistito al consiglio comunale dedicato al bilancio. È un progetto nuovo ed alternativo che nasce proprio dall’implosione dell’attuale consiglio comunale dove i ruoli tra maggioranza ed opposizione si sono mescolati”, ha spiegato ai presenti.
“Crediamo sia finito un ciclo amministrativo a Dro e la debolezza emersa dal quadro politico può diventare facile preda di interessi esterni alla nostra comunità. Una politica forte è garanzia di autonomia delle scelte e libertà delle persone – ha ribadito Santoni – Da questa esperienza è nata la convinzione che sia possibile e necessario recuperare un dialogo costruttivo tra tutte le parti. Tuttavia, la nostra proposta, complici i tempi ristretti, ha dovuto confrontarsi con una riorganizzazione già avvenuta delle forze politiche, suddivise in due coalizioni”.
“Il nostro obiettivo è promuovere una politica basata sul confronto e sulla collaborazione, elementi essenziali per un’amministrazione efficace – ha detto Santoni -. La dialettica conflittuale dell’ultima legislatura ha lasciato molte questioni irrisolte e ha contribuito a generare un senso di smarrimento nella comunità. Vogliamo quindi portare il nostro contributo, valorizzando sia chi ha già esperienza amministrativa sia chi si affaccia per la prima volta alla politica. A Dro, il rinnovamento della classe dirigente fatica ad affermarsi e spesso i giovani si tengono lontani dalla vita pubblica”.

 

 

“La nostra azione si ispira a valori come positività, empatia, coraggio e, come ricordava Steve Jobs nel suo celebre discorso agli studenti, un pizzico di follia – ha ribadito – Il nostro impegno sarà quello di recuperare il piacere del confronto, basandolo sul rispetto reciproco e su una discussione costruttiva sui temi, senza personalismi. Crediamo profondamente nel senso di appartenenza alla nostra terra e vogliamo rafforzarlo”.
“Durante le recenti festività di Carnevale, mi è stato detto che Dro è in realtà formata da tre comunità che faticano a dialogare tra loro – ha sottolineato -. Questo pensiero mi ha fatto riflettere: dobbiamo lavorare insieme per superare queste divisioni e costruire ponti, non barriere”.
“Un altro tema centrale è il coinvolgimento dei giovani. Spesso la società e la politica richiedono loro disponibilità ed efficienza, ma senza garantire spazi adeguati. Vogliamo invertire questa tendenza, instaurando un dialogo autentico con le nuove generazioni. Per riuscirci, dobbiamo adattare il nostro linguaggio e soprattutto imparare ad ascoltarli. I giovani hanno molto da dire, ma spesso non vengono compresi o ricevono un’attenzione superficiale”.
“L’amore per la nostra comunità si traduce anche nella tutela del nostro territorio. La pianificazione urbanistica e la salvaguardia dei nostri luoghi più preziosi devono essere affrontate con responsabilità, senza cedere a soluzioni affrettate o a pressioni dettate dalle scadenze elettorali”.
“Il benessere della comunità passa anche attraverso il sostegno alle associazioni locali, alle scuole, all’RSA e alle realtà di volontariato. La casa comunale deve essere percepita come un punto di riferimento e non come un’entità distante con cui contrattare. Serve un cambio di paradigma che metta al centro la collaborazione e il servizio ai cittadini e alle imprese”.
“Pensiamo inoltre al futuro delle nuove generazioni, che devono poter costruire qui la propria vita, una famiglia e una carriera. Questo è possibile solo garantendo formazione adeguata e opportunità di lavoro dignitose e stimolanti – ha detto Santoni – Allo stesso modo, ci assumiamo la responsabilità di rispondere alle esigenze degli anziani, una realtà complessa e variegata che comprende sia persone ancora attive sia chi necessita di assistenza costante. È fondamentale modulare i servizi offerti per rispondere a bisogni differenti”.
“Infine, il nostro impegno si estende anche all’integrazione di chi ha scelto Dro come luogo in cui vivere e lavorare. Facilitare la comprensione reciproca, a partire dalla lingua, è essenziale per costruire una comunità inclusiva e coesa”.
Infine, “un momento per tutte le persone che si sono messe a disposizione di questo progetto. Voglio ringraziarle perché non è facile in un momento di grande contrapposizione come questo metterci la faccia. A volte è più comodo girarsi dall’altra parte oppure fare da spettatori”.