Comunali Dro, il candidato sindaco Dem è Lucio Matteotti: Serve un cambio di marcia”
“Non siamo tutti uguali, per cui per prima cosa chiediamo ai cittadini di Ceniga, Pietramurata e Dro di recarsi alle urne il 4 maggio e di esprimere la loro preferenza con il voto. Queste elezioni avvengono dopo che la magistratura ha scoperchiato un sistema di corruzione e un intreccio politica affari che ha visto coinvolti anche amministratori del nostro Comune: il sindaco, un assessore e il presidente della Apsp sono inquisiti e a vario titolo indagati. Questo sistema di malaffare di sicuro allontana i cittadini dalle istituzioni e disincentiva la gente dall’andare a votare. Ma non siamo tutti uguali non tutti facciamo schifo, la gente può scegliere dunque il nostro primo appello è che le persone si rechino alle urne e votino”. Così Lucio Matteotti, 70 anni, candidato sindaco a Dro alle prossime Comunali del 4 maggio per il centro-sinistra, appoggiato dalle liste civiche “Uniti intorno alla torre” di Valentino Travaglia e “Comunità e Ambiente” di Alvaro Tavernini, insieme al Partito Democratico. Venerdì 28 febbraio, nel centro culturale di Dro, la presentazione ufficiale di Matteotti e delle linee guida programmatiche. “Puntando – precisa il candidato sindaco Matteotti – sulla competenza e sulla esperienza, ma anche sulla passione e sulla convinzione che si governa bene solo con la partecipazione delle popolazioni locali, con un metodo trasparente, lontano dagli interessi personali e dagli affari privati”.
La coalizione di centro-sinistra del candidato sindaco Matteotti è scesa in campo per un netto “cambio di marcia”, “in alternativa e in discontinuità con l’attuale maggioranza”. “L’ammucchiata di liste che sostengono Ginetta Santoni (l’altra candidata sindaco di Dro, ndr) si propone come continuità con la passata Amministrazione – ha sottolineato Matteotti – non siamo qui per cambiare decisamente pagina”. L’elenco delle cose non fatte dalla precedente amministrazione, per Matteotti, è davvero lungo e articolato. Toccando varie sfere del quotidiano. “Gestione amministrativa opaca e poco trasparente – ha detto – opere pubbliche quasi zero, servizi scarsi o del tutto assenti (facendo riferimento al pensionamento dei medici di base, ndr), politiche del lavoro non pervenute, persi quasi 50 posti di lavoro femminili alla Cooperativa di Pietramurata senza che il Comune proferisse parola.
Il programma definitivo non è ancora pronto, ma sarà organico – assicura sempre Matteotti – affronta tutti i temi che coinvolgono la vita dei nostri cittadini.
Su urbanistica, tutela del territorio e metodo di governo la coalizione di Matteotti intende chiedere alla Provincia di sospendere la Variante 16, in merito alla lottizzazione di via Fermi: “Contiene una vera bomba, che va disinnescata, 30/40 nuovi appartamenti, senza aver previsto l’adeguamento delle reti dei sottoservizi, già oggi insufficienti”.
“I centri storici delle tre frazioni vanno valorizzati e abbelliti – ha spiegato ancora Matteotti – oggi sono davvero tristi, senza nemmeno un fiore”. Le grandi volumetrie delle cooperative agricole devono essere mantenute a destinazione produttiva e non abitativa, “quello che serva a Dro sono posti di lavoro e non nuovi appartamenti”.
Altro tema importante, la viabilità. “Tre rotatorie e un cavalcavia del tutto inutili, se non per il Conad, mentre nei centri storici si è pasticciato con la segnaletica orizzontale – ha sottolineato – serve uno studio generale affidato ad esperti per ridisegnare la viabilità dei nostri centri storici. Serve un percorso partecipativo, con una procedura trasparente e lontana da ogni possibile conflitto di interesse. L’esatto opposto – ha punzecchiato – di quanto fatto con la Variante 16”.
“Il futuro urbanistico del comune di Dro deve passare da uno studio preliminare affidato all’Università di Trento – ha detto Matteotti – affiancato da un percorso partecipativo che veda coinvolti i cittadini, le categorie economiche e le associazioni ambientaliste”
Anche sui servizi, il Comune di Dro deve “cambiare marcia”. Fra le proposte, c’è anche quella di chiedere alla Provincia “di creare alla casa di riposo un servizio diurno per 10 posti, per rispondere a una domanda sempre più pressante, con un progetto di riutilizzato della vecchia struttura, ora inutilizzata. Seve – ha puntualizzato – un progetto di utilizzo, sempre a favore della popolazione anziana, con appartamento a vari livelli di protezione”. In questa ottica, Matteotti suggerisce “il possibile spostamento dell’attuale circolo anziani da Ca’ del Nemoler nell’edificio ristrutturato dell’ex casa di riposo, che diventerebbe così un vero e proprio centro servizi per la popolazione anziana”. Ca’ de Nemoler infine “potrebbe essere destinata a attività e iniziative per la popolazione giovanile, fra i 14 e 20 anni”.