Comunali a Drena, Dro, Ledro, Nago-Torbole e Tenno: vincono continuità e nuove energie

Nicola Filippi05/05/20256min
_ZFG0397 simone bombardelli sindaco drena (4)


 

Se le elezioni comunali del 2025 ad Arco e Riva del Garda hanno raccontato di fratture, sorprese e scenari politici capovolti, nei Comuni di Drena, Dro, Ledro, Nago-Torbole e Tenno il messaggio arrivato dalle urne è in parte diverso, più sfaccettato: qui la politica si conferma viva, partecipata, con una linea che intreccia il bisogno di stabilità amministrativa alla voglia di cambiamento generazionale. Un mix che ora sarà messo alla prova da sfide sempre più complesse, molte delle quali condivise tra più territori: urbanistica sostenibile, gestione dei flussi turistici, coesione sociale e pianificazione sovracomunale.

A DRENA L’EFFETTO BOMBARDELLI: LA MINORANZA DIVENTA MAGGIORANZA
A Drena si registra una vera e propria “rivoluzione” politica. Con il 54,32% dei voti, Simone Bombardelli, 33 anni, assicuratore, padre di due figli e con il terzo in arrivo, ha ribaltato i pronostici vincendo al primo turno contro due candidati forti: l’assessore uscente Sergio Bortolotti e Lorena Bombardelli.

«Siamo andati oltre il 50 per cento: un risultato che ripaga il lavoro di squadra fatto negli anni in minoranza e durante la campagna elettorale», ha dichiarato a caldo il neo-sindaco. Forte di una lista civica compatta – “Futuro e Radici per Drena” – e di un team profondamente rinnovato, con particolare attenzione alla rappresentanza femminile, Bombardelli ha saputo catalizzare entusiasmo e fiducia. Ora l’obiettivo è chiaro: «A testa bassa, iniziamo a lavorare per la nostra comunità».

 

 

DRO: GINETTA SANTONI PRIMA SINDACA DONNA, CONTINUITÀ ROSSA E SGUARDO AL FUTURO
Anche a Dro la continuità ha prevalso, ma con una novità storica: Ginetta Santoni, assessore uscente, ha vinto con il 58,22% diventando la prima sindaca donna del Comune. La sua affermazione è stata netta, lasciando a Lucio Matteotti il 25,17% e a Marco Santoni il 16,61%.

L’elettorato droato ha scelto di dare fiducia a un percorso già avviato, puntando sull’esperienza e su una visione amministrativa che mira a consolidare i progetti in corso. Ora, per la sindaca Santoni, inizia il tempo delle scelte strategiche, soprattutto sul versante della mobilità intercomunale e del coordinamento con la vicina Arco per il futuro assetto territoriale.

LEDRO: CLAUDIO OLIARI RACCOGLIE IL TESTIMONE. PROSEGUIRE IL LAVORO, MA CON NUOVI OBIETTIVI
Nel Comune diffuso di Ledro, dove l’affluenza ha toccato il 64,69%, il nuovo sindaco è Claudio Oliari, già assessore al patrimonio. Con il 57,75% dei voti, ha battuto Andrea De Guelmi (24,29%) e Cristina Sartori (17,95%).

La sua elezione segna la volontà di continuità con l’amministrazione uscente, ma anche l’attesa per un salto di qualità: Ledro, oggi più che mai, ha bisogno di una governance agile per gestire le varie realtà locali, le sfide della digitalizzazione e una pressione turistica che richiede risposte coordinate con Riva e tutta la vallata.

TENNO: TRA VELENI E CONFERME, RICONFERMATO IL SINDACO USCENTE
A Tenno, nonostante una campagna elettorale agitata da polemiche e attacchi incrociati, il sindaco uscente è stato riconfermato con il 49,64% il quorum dei votanti. Il suo primo commento? «Risultato oltre le aspettative. Premio al lavoro fatto e alla responsabilità della comunità».

Ha già annunciato due riconferme in giunta: Ilaria Bagozzi e Giancarla Tognoni, a dimostrazione che la squadra “Vivere Tenno” è considerata credibile e radicata. La stessa Bagozzi ha parlato sui social di «un segnale forte, un atto di fiducia», ribadendo l’impegno per un futuro “costruito insieme”.

NAGO-TORBOLE: GIANNI MORANDI FA TRIS, MA LA MINORANZA PROMETTE BATTAGLIA
A Nago-Torbole, il sindaco Gianni Morandi conquista il terzo mandato consecutivo con il 56% dei voti, resistendo a una campagna elettorale intensa e tesa. «Una vittoria di dignità e di verità, nonostante i tentativi di dividerci», ha scritto su Facebook, nella notte elettorale.

Il suo sfidante, Giovanni Johnny Perugini, si è fermato al 44,23%, ma ha già promesso un’opposizione attiva e propositiva: «Ripartiamo dalle indicazioni delle persone per continuare a lavorare in Consiglio».

UNO SCENARIO CHE CAMBIA, UNA POLITICA CHE DEVE FARE RETE
Cinque Comuni, cinque conferme – alcune con volti nuovi, altre con sindaci rodati. Il segnale che emerge è chiaro: la comunità premia chi dimostra affidabilità, visione, e capacità di ascolto. Ma ora inizia la fase più delicata: non si può più governare da soli.

Le questioni più pressanti del territorio – dallo sviluppo urbanistico sostenibile alla gestione integrata della mobilità, dalla valorizzazione ambientale al coordinamento dei servizi pubblici – richiedono sinergie sovracomunali. Serve una cabina di regia politica che sappia unire e non frammentare, che sappia dialogare con Trento e con Roma, e che metta al centro l’identità dell’Alto Garda come sistema.

Il voto ha parlato. Ora è tempo di risposte.