Come si muovono i trentini in giro per il mondo

Redazione14/02/20244min
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La mobilità tra regioni e tra Paesi è una scelta che sempre più giovani, anche qualificati, vedono come un’opportunità per aprirsi al mondo, realizzarsi, acquisire nuove competenze e fare esperienze lavorative e personali. Ma è un fenomeno che non riguarda solo loro: ci sono anche scelte di vita che coinvolgono altre fasce di popolazione. Il Trentino, inoltre, è un territorio che vede ancora crescere la sua popolazione, nonostante il saldo naturale negativo. Se ne è parlato a Trento dove sono stati presentati i contenuti del Rapporto Italiani nel Mondo 2023, nell’ambito dell’appuntamento “Nuova mobilità dal Trentino all’estero – Rilevanza ed effetti sul territorio”.
Giovanni Gardelli, dirigente generale Provincia autonoma di Trento, ha evidenziato in apertura come il tema trattato nell’incontro fosse di grande attualità e importanza anche per il confronto sulle politiche di sviluppo e sull’attrattività del territorio.

Delfina Licata – sociologa delle migrazioni presso la Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana – ha presentato i principali contenuti del Rapporto Italiani nel Mondo. Complessità, ha spiegato, è la parola che descrive attualmente il fenomeno della mobilità italiana. Nel 2023 gli italiani iscritti all’Aire erano 5.933.418; presenti soprattutto in Europa (54,7%) e America, ma anche in misura minore in tutti gli altri continenti. In Argentina, Germania, Svizzera, Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti ci sono le comunità di italiani più numerose. Le regioni con il maggior numero di partenze sono Sicilia, Lombardia, Campania, Veneto, Lazio e Calabria.

La situazione trentina è stata approfondita da Vincenzo Bertozzi, dirigente dell’Ispat. Fino agli anni ’40, ha spiegato, il Trentino era terra di emigrazione, successivamente il trend si è invertito. Dagli anni ‘90 si sono registrati un saldo naturale e un saldo migratorio positivi. Dal 2015 il saldo naturale è diventato negativo e il saldo migratorio pur positivo si è ridotto. I movimenti con le altre regioni italiane, come iscrizioni e cancellazioni dall’anagrafe, rappresentano il 70% circa del totale. In entrata si tratta prevalentemente di spostamenti di breve raggio. I cittadini italiani che hanno lasciato il Trentino per altre regioni sono stati circa 3000 nel 2022. Nello stesso anno sono state circa 1000 le persone che si sono cancellate dall’anagrafe trentina per andare all’estero. Tra i nuovi iscritti in Trentino metà arrivano dalle regioni europee ma una zona di partenza è anche il Sudamerica. Chi si cancella dall’anagrafe trentina si dirige verso regioni europee per il 77%, scegliendo in particolare Regno Unito, Germania, Francia, Svizzera, Spagna. Tra le mete preferite vi sono anche America del sud e del nord. Poco meno del 60% delle persone che si cancellano dalle anagrafi per trasferirsi all’estero ha un’età compresa tra i 18 e i 39 anni (meno del 50% nel caso dei trasferimenti verso altre regioni italiane), mentre meno del 20% ha un’età compresa tra i 40 e i 64 anni. Se all’inizio del periodo osservato (2012) circa il 50% delle persone che si trasferivano all’estero possedevano un titolo di studio basso, negli anni più recenti questa percentuale si è ridotta considerevolmente arrivando al 30% circa mentre è quasi raddoppiata la quota di cancellati in possesso di un titolo di studio elevato, che arriva a circa il 37% nel 2021.

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