Collegamento Maza-Cretaccio: avviato il procedimento per l’esproprio

Un passo decisivo verso la realizzazione del collegamento Maza-Cretaccio, strategico per la viabilità della Busa. La Provincia ha infatti avviato il procedimento espropriativo per l’Unità funzionale 3 (Uf3), il tratto che connetterà l’uscita del tunnel Loppio-Busa alla località Cretaccio, passando per la zona della Maza. Si tratta di un progetto atteso da decenni e destinato a rivoluzionare la mobilità locale, alleggerendo il traffico urbano e migliorando l’accesso al fondovalle.
Un’opera articolata tra viadotti, ponti e rotatorie
Il tracciato prevede una prima discesa su “tomo”, seguita da un viadotto e da un ponte con piloni esterni all’alveo del fiume Sarca. L’intervento si chiuderà con una nuova rotatoria che sostituirà l’attuale incrocio nei pressi dell’azienda Tosi Serramenti, eliminando uno dei punti critici della viabilità attuale.
L’opera, tecnicamente complessa, ha dovuto confrontarsi anche con vincoli ambientali e idrogeologici. Per garantire la sicurezza in caso di piena, il ponte avrà una struttura ad arco rovesciato e un’altezza complessiva di 14 metri, con una luce tra l’impalcato e il fiume superiore al metro e mezzo. I due archi saranno asimmetrici, poiché la strada attraverserà la Sarca in diagonale, conferendo un aspetto architettonico distintivo alla struttura.
Avviato l’iter per gli espropri
Il procedimento espropriativo riguarda circa 60 proprietari, tra chi vedrà espropriata parte della propria proprietà e chi subirà un’occupazione temporanea per consentire l’allestimento del cantiere. A partire da questi giorni, i diretti interessati riceveranno una comunicazione ufficiale che consentirà loro di presentare osservazioni entro 30 giorni, indirizzandole al Servizio Strade e Ferrovie di Trento.
Un passaggio burocratico formale, ma fondamentale per passare dalla fase progettuale a quella realizzativa. “Nonostante si tratti di un adempimento tecnico”, spiega un tecnico provinciale, “questo atto è il segnale più concreto che il progetto sta avanzando”.
Criticità e richieste del territorio
Non sono mancate perplessità dal punto di vista paesaggistico. Il Comune di Arco aveva chiesto soluzioni meno impattanti visivamente, soprattutto per la parte del viadotto e del ponte. Tuttavia, il divieto imposto dai Bacini Montani di posizionare piloni all’interno dell’alveo ha reso impossibile un ridisegno del tracciato. “Il compromesso trovato”, spiegano dalla Provincia, “garantisce sicurezza idraulica senza compromettere l’estetica dell’opera, che resta armonizzata nel contesto”.
Una lunga storia tra attese e rilanci
Il collegamento tra Maza e Linfano è parte di una più ampia strategia infrastrutturale che affonda le radici negli anni Novanta, con le prime ipotesi di deviazione del traffico pesante dal centro di Arco. Dopo anni di dibattiti, revisioni e ostacoli di varia natura – dai ricorsi alla necessità di compatibilità ambientali – ora il tracciato entra nella sua fase più concreta. Il completamento del collegamento Maza-Cretaccio rappresenterà un passo importante verso una viabilità più fluida, sicura e moderna per l’Alto Garda.