Cipressi del Parco Libertà a Riva, l’addio da parte del Coordinamento ambiente

Redazione24/09/20233min
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Hanno ormai il destino segnato i cipressi del Parco della Libertà in via Galas a Riva del Garda. Infatti è già stata portata la gru che darà il via ai lavori di costruzione del nuovo parcheggio interrato con parco sovrastante e, appena sarà approvato il progetto esecutivo, entreranno in azione le motoseghe che faranno piazza pulita per fare spazio al grande scavo.
In “memoria” delle piante secolari hanno inviato un comunicato i componenti del “Coordinamento ambiente Alto Garda e Ledro”.
“Cari cittadini rivani – scrivono gli ambientalisti – a breve spariranno tutti i cipressi del Parco della Libertà. Alcuni di loro sono in ottima forma ed avrebbero potuto vivere ancora per decine di anni, ma a Riva del Garda può succedere quello che difficilmente succede in altre parti del mondo. Ovunque – prosegue il comunicato – c’è un grande rispetto per la vita dei vegetali. Infatti vengono spostate autostrade, eliminati parcheggi, modificati progetti per adattarsi alle esigenze delle piante riconoscendo ovunque, specialmente nei paesi anglosassoni, che non sono solo pezzi di legno, ma meritano rispetto perché fondamentali per il paesaggio, la memoria e la bellezza. Anche in Italia, non volendo abbatterli, vengono trapiantati esemplari adulti di cipresso. Li hanno risparmiati persino durante la costruzione della ciclabile di Limone. Ma a Riva no!
La soluzione scelta per il parcheggio interrato è la peggiore tra le scelte a disposizione e ci fa capire che ci si muove ancora con le vecchie idee da anni 70/80: “Facciamo arrivare ancora più macchine vicino al centro e buttiamole sotto terra” alla faccia di quelli che parcheggiavano nei 170 posti liberi fino ad oggi disponibili, per lo più lavoratori. Chissà se per loro saranno gratis anche nell’interrato.

Il comitato ribadisce anche la contrarietà al laghetto che sarà realizzato in superficie.
“Realizzare un “biolago “sopra un parcheggio, caro Assessore, è l’operazione meno sostenibile per l’ambiente che si possa fare, se non altro per i costi energetici e di manutenzione”.

Un’altra stoccata per quello che riguarda i finanziamenti: ” Ci piacerebbe sapere se i fondi del PNRR stanziati per realizzare l’opera sono stati ottenuti spacciando questa operazione come un contributo alla sostenibilità, quando invece l’Unione europea con essi intendeva “gettare le basi per rendere le economie e le società dei paesi europei più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e digitale. E allora cari Rivani – conclude il comunicato del Coordinamento ambientale – andiamo a salutare gli antichi cipressi, fotografiamoli e manteniamo queste immagini per la memoria. Con nomi e cognomi di chi ha voluto questo sacrificio in nome del cemento”.

 


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