Ciclovia del Garda, gli ambientalisti: “Cosa c’entra Bartali? Spostate il cartello.”
Ennesima presa di posizione sulla Ciclovia del Garda da parte degli ambientalisti del “Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda”. Stavolta non si parla di impatto ambientale o pericolosità sulla possibile caduta di frane, ma della presenza a Riva del Garda, proprio all’imbocco della costruenda ciclopedonale, di un pannello illustrativo dedicato al grande ciclista Gino Bartali, che all’età di 21 anni percorse per la prima volta la Gardesana in occasione dei Giro d’Italia, il 15 giugno 1936, nella tappa Legnago-Riva. Il giorno dopo, nella frazione Riva-Gardone, giunse primo al Passo del Ballino e tagliò per primo il traguardo conquistando la Maglia Rosa, salutato da 21 colpi a salve di cannone sparati da Gabriele D’Annunzio dal Vittoriale.
Secondo gli ambientalisti l’accostamento del grande campione di ciclismo con la ciclovia è improprio e lo hanno scritto alla Sindaca di Riva Cristina Santi e all’assessore Lorenzo Pozzer, sebbene la competenza sia della Provincia.
“Non sappiamo bene nei dettagli la storia di Gino Bartali – scrive il Coordinamento – ma sappiamo solo che all’epoca faceva parte dei nostri eroi veri, del suo grande valore sportivo ed umano e del suo impegno civile.
Quello che ci meraviglia e sconcerta è vedere la figura di questo grande della storia del ciclismo scritto su un cartello che riporta parte della sua storia. Questo potrebbe anche andare bene, ma non abbinato alla Ciclovia del Garda, come se Bartali avesse pedalato sulla stessa, dirompente e distruttrice di un paesaggio mistico-mitico, per giunta non definibile tale ed a quel tempo nemmeno esistente. Bartali, come tutti gli altri ciclisti in numerosi giri d’Italia, ha percorso la Gardesana, non certo la ciclovia-passerella di Limone o tutto quel disastro che ci aspetta sulle falesie dell’Alto Garda di cui tanti poeti e scrittori nel passato hanno decantato la bellezza. Sconcerta che per sponsorizzare questa ciclovia si utilizzi in maniera così spudorata e mistificante una figura di tale alto valore, in relazione sia agli aspetti sportivi, sia alla storia unitaria del nostro paese.
Pertanto siamo a chiedere agli organi preposti che venga spostato il cartello dal luogo in cui è collocato attualmente e venga posizionato, come rispondente alla verità storica, a lato della Gardesana, e che si ometta dal manifesto la dicitura ‘ciclovia del Garda’ a tutela dell’onore del personaggio Bartali, così volgarmente utilizzato. A tutto c’è un limite”.