“CICLOVIA DEL GARDA, COSI “NON VA”
Amata, discussa, criticata, plaudita, osteggiata, sostenuta. Quanti aggettivi si possono utilizzare ancora per un’opera così tanto discussa come il progetto della Ciclovia del Garda, ossia poter percorrere in sella alla bicicletta il periplo del più grande lago italiano, il Garda? Dopo la recente apertura del nuovo tratto nel Comune di Limone, poco meno di due chilometri a sbalzo sulle sue acque, dall’Hotel Panorama al confine con il Trentino, il ragionamento sul completamento degli altri tratti si fa sempre più “acceso”. A Torri del Benaco si è tenuto un convegno promosso da diverse associazioni per discutere, appunto, di tutto ciò. “Serve una regia unica” è stato detto, perché ora non c’è e tutti si muovono in direzioni come pare e piace a ciascuno. Ma se il Garda è ormai un “Brand” unico da vendere ai turisti allora anche la regia della Ciclovia deve essere unica, stop. Il coordinamento del progetto è Trentino, i primi tre progetti sono stati finanziati dal Ministero delle Infrastrutture, uno per regione e quello che interessa la Provincia di Trento prevede una spesa complessiva pari a 25 milioni di euro. Il primo lotto che porta da Riva alla galleria Orione di due chilometri e mezzo ha visto una prima ipotesi di progetto presentata prima delle elezioni provinciali del 21 ottobre scorso e, dunque, se ne sta ancora sulla carta. A Malcesine (tratta di competenza undici chilometri) tre lotti su sei sono a posto, quello più difficile è quello che guarda proprio alla nostra Provincia con un investimento pari a sette milioni di euro previsti. Qualche tratto sarà a sbalzo come per Limone, altri invece in galleria. A Torri è emerso chiaramente che per poter realizzare il tutto senza stravolgimenti ambientali e paesaggistici serve assolutamente qualcuno in grado di fare, come si diceva, una regia unica, altrimenti sarà una confusione totale, con ciascuno che se ne andrà per progetti propri. Agli ambientalisti insomma “piace” la soluzione paramassi come la Provincia ha presentato per il primo tratto sopra citato, ossia coprire tutto. Con i ciclisti che, in realtà, verrebbero a vedere il lago mentre pedalano, non certo il cemento.