CICLOVIA DEL GARDA, AVANTI A PICCOLI PASSI

“E pur si muove” è la metafora che oggi ben si presta a parlare della Ciclovia del Garda, tratto trentino lato ovest del nostro lago. Ossia quel tratto che da Riva porta fino al confine con il comune di Limone sul Garda, e che nei giorni scorsi in Comunità di Valle è stato al centro di un tavolo di confronto tra i sindaci, tecnici della Comunità stessa e i vertici provinciali. Il punto più “difficile” è il compendio ex Casa della Trota, di proprietà privata e per il quale c’è un progetto di massima approvato per la sua riqualificazione. Tralasciando il “burocratese” che è sempre di difficile interpretazione (unità funzionale uno, unità funzionale due e così dicendo) con 18 milioni di euro si dovrebbe realizzare il tratto che dalla galleria Orione porta al porto del Ponale e da qui al confine con Limone. Due unità funzionali, appunto, che dovranno passare per la proprietà privata. Luogo da dove nelle intenzioni della Comunità dovrebbe partire anche un percorso che porta in valle di Ledro dalla quale, via ex strada del Ponale tornare a Riva. Con un collegamento dalla Gardesana alla Tagliata del Ponale, la scalinata che collega già con circa duecento scalini la vecchia via con la strada sottostante. Insomma, per primavera si dovrebbe capire qualcosa in più, quando la vecchia via del Ponale sarà riaperta (a metà aprile) al “traffico” di bike e pedoni. Allora, forse, con i tecnici provinciali al lavoro diretti dal nuovo dirigente Stefano de Vigili sulle proposte progetto già viste prima delle recenti elezioni provinciali con l’ex assessore Gilmozzi se ne saprà di più. Ben consci che per partire da Riva e arrivare al confine con Limone serviranno 25 milioni di euro e almeno altri 20 per la sponda est, quella che porta a Malcesine. Il tratto oggettivamente più difficile per il superamento in particolare delle ripide pareti a Corno di Bò.