Che fare della gelateria Punta Lido? Si attende l’adozione della Variante 13

Claudio Chiarani24/10/20232min
Punta Lido nel consiglio comunale di Riva

 

Area ex Cattoi, compendio ex Miralago e gelateria Punta Lido sono le tre “partite” che il commissario “ad acta” Nicolò Pedrazzoli licenzierà in prima adozione per la Variante 13 bis. Variante che interessa molte scelte urbanistiche importanti per il futuro della città di Riva del Garda. Ma non si tratterà (una volta licenziata la Variante) di trasformarne i contenuti in realtà, perché la seconda fase che si aprirà sarà quella delle osservazioni. Poi ci sarà la seconda “adozione” e, finalmente, l’ok definitivo della nuova giunta provinciale. Una delle “partite” è il destino dell’attuale gelateria Punta Lido, gli ex bagni del Lido Palace per intenderci, compendio che non ha un valore storico come l’hotel ma al centro di accesi dibattiti e manifestazioni per il suo futuro. È scaduta la concessione edilizia, il progetto di Alberto Cecchetto fu meramente contestato, dunque è tutto da riprendere in mano in funzione anche del fatto che il contratto di usufrutto oggi in essere tra Lido Immobiliare e Hotel Lido Palace scadrà il 15 febbraio 2024, considerato anche che chi regge oggi il prestigioso Hotel a cinque stelle non è più lo stesso di cinque anni fa.
Allora si farà come Joao Nunes ha elaborato nel suo di progetto di fattibilità? La sua proposta è inserita nella Variante in oggetto, dunque è possibile che poi si trasformi in realtà lo spostamento della stessa più ad ovest dell’attuale sede in riva al lago, verso i giardini all’italiana che si offrono alla vista sia dell’Hotel sia del Palacongressi. Una “visione” di ciò che l’attuale management del Lido Palace ha in essere è stata presentata recentemente alla Fiera Hospitality Day di Rimini: un tuffo nel passato asburgico con una struttura moderna che si leghi al passato di quell’immobile. Oggi un Hotel, ma durante la Seconda Guerra Mondiale un ospedale, dove Erwin Rommel fu operato d’appendicite e passò la convalescenza. Ma questa è un’altra storia.

 


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