Cementificio di Sarche, il Consiglio Provinciale: “Forte attenzione a salute e ambiente”
La questione “riapertura del forno” al cementificio di Ponte Oliveti a Sarche è approdata alla Terza Commissione consiliare provinciale, presenti l’assessore competente Tonina e il direttore di Appa Menapace, in seguito alla presentazione da parte del Comitato “Salviamo la Valle dei Laghi” di una petizione popolare con la raccolta di 1200 firme e sostenuta da un documento delle organizzazioni ambientaliste (WWF e Italia Nostra). Sia il rappresentante politico della Giunta che il responsabile tecnico dell’Agenzia provinciale hanno assicurato, pur ribadendo comunque che non è possibile negare l’autorizzazione alla riapertura del forno concessa nel 2016, una “forte attenzione e altrettanti impegno a tutela della salute e dell’ambiente” della valle.
Preciso e articolato il contenuto della petizione, riassunto in sei punti:
1) studio preventivo sulla ricaduta degli inquinanti prima dell’avviamento del forno entro un raggio di 20 Km.;
2) un monitoraggio permanente della qualità dell’aria con stazioni mobili, inserendone alcune nei punti più critici;
3) rendere pubblici i dati sull’inquinamento prodotto, rilevati dalla Società “Cement Group”, inviati in tempo reale all’Appa e resi pubblici; nonché una seconda linea di misura posta in stand by e pronta ad intervenire in caso di guasti, in modo da non interrompere la raccolta dei dati;
4) il rispetto dei limiti minimi imposti sugli inquinanti a differenza del rispetto dei limiti massimi stabilito nel 2016;
5) richiesta dell’applicazione una procedura di “Via postuma” per la quale il Comitato chiede alla Provincia di allinearsi all’orientamento amministrativo attuale di To-scana e Lombardia;
6) l’istituzione di un tavolo permanente, composto dal Comitato promotore della petizione, dalla Provincia, dal Comune di Madruzzo e dedicato al controllo delle garanzie richieste e sullo studio multi-criteriale finanziato dalla Provincia già nel 2022. Nella discussione sono intervenuti i consiglieri provinciali Manica, Coppola, Zanella e Marini, che hanno sostanzialmente appoggiato la petizione ed in particolare le modalità dei controlli continui, sottolineando la necessità del “rispetto del minimo e non del massimo di emissioni inquinanti”.
La discussione presso la terza commissione provinciale proseguirà a metà febbraio con un’altra audizione.