Cartiere Fedrigoni di Varone: “23 dipendenti spostati ad Arco, nessun esubero ed investimenti”

Redazione04/12/20192min
cartiera fedrigoni varone

Nessun licenziamento a Varone ma, anzi, un articolato piano di crescita, 10 milioni di investimenti nel 2020 in macchinari e strutture nel polo trentino e nuove assunzioni negli stabilimenti di Arco, dove si andrà a produrre più carta per la stampa digitale oltre a carte patinate di alta gamma in cui già eccelle.
Il Gruppo Fedrigoni, leader in Europa nella produzione di carte speciali per packaging, etichette, stampa e carte di sicurezza, con impianti anche in Veneto, Lombardia, Marche (oltre che in Spagna e Brasile), fa chiarezza sui progetti che riguardano il Trentino, al termine dell’incontro con le rappresentanze sindacali ed i sindaci.
“La situazione del Gruppo è buona, come pure le prospettive, ma questo non ci esime dal fare costanti interventi di adeguamento per mantenere e se possibile migliorare le performance, a tutela di tutti – commenta l’amministratore delegato Marco Nespolo – Con l’acquisizione di Cordenons nel 2018 abbiamo consolidato in Trentino un polo di tre stabilimenti (Arco, Varone, Scurelle) con oltre 590 dipendenti, capace di produrre ogni tipo di carta. Siamo riusciti, pur in un contesto di mercato difficile, ad aumentare le vendite di carte riciclate di alta gamma e stiamo ottimizzando la produzione di carte su commessa per specifici utilizzi con importanti committenti stranieri nel settore del packaging per la moda”.
Come è stato chiarito ai dipendenti e ai sindacati, durante l’incontro di martedì 3 dicembre, a Varone non ci sarà nemmeno un esubero perché le 23 persone eccedenti saranno tutte ricollocate negli stabilimenti limitrofi di Arco e di Arconvert dove si realizzano prodotti autoadesivi, divisione che registra performance molto positive (dove, nelle etichette per i vini, Fedrigoni è il secondo player al mondo). Nei prossimi mesi, anzi, si faranno probabilmente ulteriori assunzioni ad Arco. Nel 2020 si prevede di investire oltre 10 milioni di euro (contro i circa 4 milioni del 2019 e i 2,8 del 2018) in strutture e macchinari per migliorare i processi, espandere la logistica, razionalizzare i consumi di energia e spingere sulle tematiche legate alla sostenibilità.

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