Cartai e cartotecnici in sciopero: anche l’Alto Garda si ferma per il rinnovo del contratto

Mercoledì 17 dicembre sarà una giornata di mobilitazione anche per l’Alto Garda. I lavoratori del settore carta e cartotecnica incroceranno le braccia per quattro ore a fine turno, aderendo allo sciopero nazionale indetto per chiedere il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, bloccato da tempo. Una protesta che a livello locale avrà un punto di riferimento preciso: il presidio davanti allo stabilimento Fedrigoni di Arco, in via Linfano 16, dalle 9 alle 11 del mattino.
A promuovere l’iniziativa è l’UGL Chimici Carta e Stampa, che parla apertamente di una vertenza non più rinviabile e di un modello industriale che, secondo il sindacato, ha progressivamente smesso di mettere al centro le persone.
«Il lavoro ridotto a un costo»
Nelle parole dell’UGL c’è una critica netta a un sistema che – si legge nell’appello – «parla solo il linguaggio dei numeri, dei margini, dei bilanci trimestrali», mentre il lavoro viene trattato come una voce da comprimere. Il rinnovo del CCNL, sostengono i rappresentanti sindacali, è fermo perché le scelte vengono dettate più dalla finanza che dalla realtà delle fabbriche.
Dentro le aziende, spiegano, si chiede flessibilità continua senza riconoscimento economico, maggiore produttività senza adeguamenti salariali, responsabilità crescenti senza un rafforzamento delle tutele. Un equilibrio che, secondo il sindacato, non regge più.
Aumenti dei carichi, contratti fermi
Il cuore della protesta sta in una contraddizione che molti lavoratori sentono sulla propria pelle: mentre aumentano ritmi, carichi e profitti, il contratto resta fermo. Il valore prodotto quotidianamente nelle cartiere e nelle aziende cartotecniche, denuncia l’UGL, non si riflette nelle buste paga, ma si disperde in logiche lontane dal lavoro reale.
Senza un contratto rinnovato, aggiunge il sindacato, si indebolisce la dignità del lavoro e si normalizza l’incertezza, chiedendo sempre di più a chi ha già dato molto.
Lo sciopero come scelta di rottura
Per l’UGL, l’astensione dal lavoro non è una protesta simbolica, ma l’unico linguaggio che questo sistema è disposto ad ascoltare. Fermarsi significa interrompere la narrazione secondo cui “non ci sono alternative” e trasformare una rabbia individuale, spesso silenziosa, in una forza collettiva capace di incidere.
Il presidio di Arco vuole essere proprio questo: un momento visibile di partecipazione e di sostegno a una vertenza che riguarda non solo il settore carta, ma il modo stesso di intendere il lavoro.
Una vertenza che tocca il territorio
In un’area come l’Alto Garda, dove realtà industriali storiche convivono con un’economia sempre più orientata al turismo, la protesta dei cartai e cartotecnici riporta l’attenzione su un pezzo fondamentale del tessuto produttivo locale. Il rinnovo del CCNL diventa così una questione che va oltre le singole aziende e interroga il rapporto tra sviluppo, diritti e qualità del lavoro.
Mercoledì mattina, davanti ai cancelli di Fedrigoni, questo confronto uscirà dalle sedi sindacali per tornare nello spazio pubblico. Con un messaggio chiaro: senza un contratto giusto, non c’è lavoro dignitoso.
(n.f.)










