Caritas di Arco: le emergenze sono bollette e casa

Il rincaro dell’energia, l’aggravamento costante dell’emergenza prima casa con il costo dell’affitto che erode drammaticamente il potere di acquisto di tante famiglie, e l’esigenza sempre più pressante di una struttura di pronta accoglienza abitativa che anche ad Arco e nell’Alto Garda accolga chi vive in situazione di precarietà.
Sono queste in estrema sintesi le emergenze emerse nel corso del 2024 nell’attività del Centro di ascolto e solidarietà della Caritas cittadina, esposte dal coordinatore Romano Turrini e da Claudio Cortese al Sindaco di Arco per il consueto resoconto annuale dell’attività. L’incontro è avvenuto in occasione di una delle aperture quindicinali di raccolta e distribuzione di alimentari, vestiario e materiale per la pulizia e l’igiene personale alla sede di Villa Tabor.
«Siamo una ventina di volontari che assistono circa 120 famiglie, equivalenti a circa 300 persone, tra cui una decina di famiglie di profughi ucraini -ha spiegato il coordinatore Romano Turrini- che si rivolgono a noi per richieste di aiuto di vario genere. Alle distribuzioni di generi alimentari a lunga conservazione (con cadenza quindicinale o mensile, a seconda della composizione del nucleo familiare) si sono prenotate ogni volta circa 40 famiglie; a questa fornitura (molto consistente) aggiungiamo una borsa con prodotti per la pulizia della persona e della casa. A 15 famiglie forniamo inoltre pannolini per bimbi piccoli e latte in polvere. In occasione delle distribuzioni mettiamo a disposizione degli utenti vestiario, biancheria per la casa, scarpe (usate o acquistate su richiesta), utensili per la casa. Si è incrementato inoltre il numero delle famiglie (a ora circa 25) con bambini o ragazzi in età scolare che ci chiedono la fornitura di materiale scolastico, a cui facciamo fronte grazie alle raccolte presso le scuole e con acquisti».
Il Cedas fornisce inoltre aiuti per il pagamento di spese mediche (medicinali, visite specialistiche, cure dentistiche, fornitura di occhiali) e di bollette, tasse comunali, assicurazioni per la macchina, buoni mensa, bombole gas. Oltre a queste forniture, per cinque famiglie nomadi con 13 minori effettua la ricarica mensile per la tessera della lavanderia. La spesa complessiva nel 2024 è stata di 62 mila euro, a fronte di entrate per 49mila. Il costo principale è stato per bollette e utenze varie, poco meno di 14 mila euro, per anticipi e prestiti (9.420 euro), contributi e spese (9.000 euro), integrazione dei pacchi spesa (7.722 euro), tasse comunali (rifiuti e acqua, 7.500 euro), bombole del gas (4.900 euro) e affitti e spese condominiali (4.235 euro). In tema di entrate, notevole rimane il contributo di privati e associazioni, che nel 2024 hanno fatto offerte per 32.620 euro (molte in ricordo di Italo Santuliana, anima del gruppo di volontari, scomparso in novembre). Il resto delle entrate proviene dal mercatino vintage (5.500 euro), dalla Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto (5.000 euro), dalla Comunità Alto Garda e Ledro (4.470 euro) e dagli utenti stessi, che sono riusciti a restituire circa mille euro di anticipi ottenuti e circa 930 euro di contributi sulle bollette.
«L’unica risposta che non abbiamo saputo fornire -ha spiegato Turrini- è assicurare un tetto a chi non ha casa e vive in condizioni di estremo disagio. Siamo consapevoli che questa problematica investa innanzitutto le amministrazioni pubbliche del territorio; la Caritas manifesta tutta la propria disponibilità a collaborare in qualche progetto che inizi a fornire qualche risposta. Ci preme ribadire che i nostri interventi, soprattutto economici, sono fondati quasi sempre su segnalazione dei servizi sociali, e comunque dopo attenta verifica della situazione economica di ogni singolo utente e tenendo conto della composizione della sua famiglia».
La sede del Centro di ascolto e solidarietà della Caritas è a villa Tabor in via Capitelli (con entrata all’inizio di via Donatori del Sangue) dove i volontari sono presenti di lunedì dalle 8 alle 10.30 ogni 15 giorni (i prossimi appuntamenti sono il 31 marzo, il 14 e il 28 aprile, e il 12 maggio) per chi vorrà consegnare vestiti (in buone condizioni e puliti) e altro materiale (informazioni al numero 345 1228858, Laura).
Chi avesse bisogno delle forniture periodiche di alimentari e altro materiale può chiamare il numero 349-597-6971, esclusivamente martedì 8 e mercoledì 9 aprile dalle 17 alle 19.
Chi volesse, infine, fare donazioni può utilizzare il conto corrente del Centro di ascolto e solidarietà di Arco:
IBAN IT84B0801634310000000051478