Cantine Mezzacorona: “Non abbiamo fatto affari con la mafia”
Le cantine Mezzacorona, sotto inchiesta per presunti affari con la Mafia per quanto concerne l’acquisizione dei terreni di Feudo Arancio in Sicilia una ventina d’anni fa, hanno replicato fermamente a tali accuse con un comunicato ufficiale. “Abbiamo sempre agito correttamente e seriamente a tutela dei nostri soci, azionisti e collaboratori”. Sono gli avvocati Nicola Ulivieri, difensore di Luca Rigotti e Marco Stefenelli, difensore di Fabio Rizzoli a dirsi stupiti per la notizia dell’operazione della Guardia di Finanza e di poter dimostrare la totale estraneità dei due manager a quanto loro contestato. “Tutte le operazioni di acquisizione dei terreni sono ampiamente dimostrate – dicono a discolpa – non esiste un reato di riciclaggio ma, anzi, il tutto fu portato a termine dopo accurate verifiche antimafia controfirmate da liberi professionisti e secondo le Leggi allora vigenti”. L’avvocato Stefenelli contesta, inoltre, il fatto che la Guardia di Finanza si sia presentata a casa del suo cliente sequestrandogli il cellulare. “Il mio assistito non ha più nulla a che fare col gruppo Mezzacorona da quasi dieci anni, e visto il periodo d’emergenza sanitaria in cui ci troviamo non vedo la necessità di simili provvedimenti dove il telefono è più che necessario”.