“Calata dall’alto”: Onda attacca la Provincia sul tunnel Torbole-Arco

La circonvallazione di Torbole resta al centro del dibattito sulla viabilità dell’Alto Garda. Dopo le recenti notizie sul finanziamento e sulla scelta della cosiddetta “Variante Verdeblu” (opzione D2), il gruppo Onda Alto Garda e Ledro prende posizione con toni netti: sì all’opera, ma no al metodo adottato dalla Provincia, accusata di agire senza confronto con il territorio.
Un’opera necessaria, ma servono ascolto e trasparenza
«La circonvallazione di Torbole va fatta e la sua realizzazione non può più essere procrastinata», scrivono Giovanni “Johnny” Perugini e Andrea Suman, portavoce di Onda Alto Garda e Ledro.
Il gruppo civico ribadisce così una posizione già espressa in passato: l’intervento è fondamentale per la vivibilità dell’intero Alto Garda, ma le modalità con cui la Provincia sta procedendo vengono giudicate «sbagliate e irrispettose verso gli enti locali e la cittadinanza».
«Ancora una volta – denuncia Onda – assistiamo a un progetto calato dall’alto, deciso senza alcun confronto pubblico né istituzionale. Questa scelta ignora il ruolo di pianificazione della Comunità di Vall che si è dotata di un Piano Stralcio della Mobilità (PSM): uno strumento strategico che non può essere semplicemente messo in un cassetto».
Perugini e Suman parlano di “metodo provinciale inaccettabile” che rischia di «mortificare gli enti locali e svilisce il contributo della cittadinanza attiva».
Una visione d’insieme per la mobilità gardesana
Nel comunicato Onda sottolinea la necessità di pensare la viabilità dell’Alto Garda come un sistema organico dove ogni intervento dev’essere coordinato con gli altri.
«La soluzione di Torbole non può essere un intervento a sé stante – spiegano – È fondamentale che la progettazione della variante sia integrata con il completamento del collegamento San Giovanni – Cretaccio, valutando tutte le possibili interconnessioni con la mobilità locale».
Secondo il gruppo solo attraverso una visione complessiva sarà possibile garantire al territorio «una rete viaria principale capace di gestire efficacemente i flussi di traffico che, in certe stagioni, diventano insostenibili».
Troppo lontano il 2031: “Servono soluzioni subito”
Altro punto critico è l’orizzonte temporale previsto per l’opera: 2031-2032.
Un termine giudicato «inaccettabile» da Onda se lasciato come unica risposta. «Non possiamo attendere quasi un decennio in queste condizioni. È indispensabile – affermano – che i Comuni e la Comunità di Valle si attivino da subito per studiare e attuare forme di mobilità sostenibile e integrata, come potenziamento del trasporto pubblico, ciclabilità e logistica locale».
Nel frattempo l’attuale situazione viaria – si legge nella nota – sta già producendo un danno economico e d’immagine: «Non è solo una questione ambientale o paesaggistica, ma anche di competitività turistica. La congestione del traffico penalizza la vocazione dell’Alto Garda come territorio accogliente e accessibile».
Onda chiede un confronto pubblico: “La Provincia porti le carte in Comunità di Valle”
Il gruppo civico non si limita alla critica ma avanza una richiesta precisa: trasparenza e partecipazione.
«Chiediamo – scrive Onda – che la Provincia porti il progetto in Comunità di Valle, dimostri la sua coerenza con il Piano Stralcio della Mobilità e, soprattutto, si confronti con la popolazione in una grande serata pubblica territoriale».
Secondo Perugini e Suman le grandi opere devono essere espressione della collettività, non decisioni prese nei palazzi provinciali. «Solo così – concludono – potranno essere realizzate velocemente e bene».
Un tema che unisce e divide
La circonvallazione di Torbole si conferma dunque una delle questioni più delicate per il futuro dell’Alto Garda: un’opera unanimemente riconosciuta come necessaria, ma che continua a sollevare dubbi sui tempi, sulle modalità e sul grado di coinvolgimento dei territori.
Tra richieste di partecipazione e urgenza di soluzioni immediate il messaggio di Onda è chiaro: ascoltare prima di decidere, per costruire insieme la mobilità del Garda di domani.










