“Bambini gioiosi” alla Scuola dell’Infanzia di Bolognano
Martedì 15 giugno alla scuola dell’infanzia di Bolognano è stata inaugurata la scultura in legno «Bambini gioiosi», realizzata dall’artista Antonella Grazzi, originaria del Bleggio e residente in Valdaone.
«Da alcuni anni era in progetto la realizzazione di un’opera per l’abbellimento della facciata esterna dell’edificio comunale che ospita la scuola dell’infanzia di Bolognano -ha spiegato Maria Caprioli, presidente dell’associazione “Amici della scuola dell’infanzia di Bolognano”- e questa idea si è concretizzata, in questo anno scolastico, grazie alla volontà e collaborazione di tutto il direttivo, che ha creduto in questo lavoro. Un riconoscimento particolare al vicepresidente Franco Proch, che si è dedicato con professionalità e passione a questo progetto».
È stato così indetto un bando al quale hanno partecipato 22 artisti, provenienti anche da fuori Regione. L’opera vincitrice, «Bambini gioiosi», è ora ospitata nella nicchia dell’edificio che si affaccia su piazza Vittoria. Si tratta di una scultura costituita da tre pannelli in legno, che richiama la gioia di due bambini che giocano e che trasmettono questa felicità agli adulti.
All’inaugurazione hanno preso parte anche il sindaco Alessandro Betta, di Arco e il presidente della Federazione provinciale delle Scuole dell’infanzia Giuliano Baldessari con alcuni collaboratori, e i membri della commissione esaminatrice che ha scelto l’opera. Nella stessa giornata sono stati inaugurati anche due nuovi giochi collocati nel giardino della scuola, che da oggi rendono ancora più gioiosa la permanenza dei bambini.
L’opera nella sua semplicità e leggerezza riesce a infondere allo spettatore forti valori simbolici. La spensieratezza della bambina dialoga con le aspirazioni del bambino, con l’alto aquilone ed entrambe sono ancorate saldamente alle radici della comunità, rappresentata dall’olivo e custodite dalla presenza storica della rocca. L’altalena diviene l’elemento dinamico che unisce il passato con il futuro, la forza della fanciullezza con la determinazione della crescita, il senso di appartenenza alla comunità che dialoga con la storia del luogo.