Audizione del Trentino alla Camera: gestione flessibile del lupo a tutela delle comunità

La Provincia autonoma di Trento è intervenuta in audizione alla XIV Commissione “Politiche dell’Unione europea” della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame della proposta di modifica della Direttiva Habitat. Questa proposta, presentata dalla Commissione europea lo scorso 7 marzo, punta ad adeguare la normativa Ue alla recente revisione dello status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”, secondo quanto stabilito dalla Convenzione di Berna. I rappresentanti degli Stati membri (Coreper) hanno peraltro approvato il mandato del Consiglio Ue, mentre l’adozione da parte del Parlamento Ue è attesa entro maggio. Nel corso dell’audizione, l’assessore provinciale alle foreste, caccia e pesca, con delega ai grandi carnivori – affiancato dai dirigenti del Servizio Faunistico Alessandro Brugnoli e dell’Umse supporto in materia di foreste e difesa del suolo Ilaria Viola – ha illustrato la situazione che il Trentino si trova oggi ad affrontare a causa della presenza stabile e diffusa del lupo su tutto il territorio provinciale. Nell’evidenziare la necessità di strumenti normativi più flessibili e adeguati alla specificità del territorio provinciale, l’assessore ha fatto presente che, in Trentino, la coesistenza con la fauna selvatica sia una realtà quotidiana: il territorio montano è fortemente antropizzato e la popolazione vive a stretto contatto con la montagna. L’esponente dell’esecutivo provinciale ha evidenziato peraltro come la presenza del lupo generi un crescente senso di preoccupazione tra i cittadini, soprattutto per la sicurezza di quanti frequentano ciclabili e sentieri all’interno dei boschi.
Dal 2013, anno in cui il primo branco riproduttivo si è insediato in Lessinia, la popolazione di lupi in Trentino è cresciuta rapidamente, fino a raggiungere, secondo le stime del Servizio Faunistico per il 2024, ben 27 branchi, per un totale di circa 150 esemplari. Questo animale è oggi presente quasi su tutto il territorio provinciale, frutto di una espansione demografica rapida e intensa. Gli episodi che hanno maggiormente colpito le comunità locali, riguardano episodi di lupi confidenti che si avvicinano alle persone e tentativi di predazione su animali da compagnia anche all’interno di aree antropizzate.
Durante l’audizione è stata illustrata l’importanza di un modello gestionale flessibile, rispettoso della normativa europea ma capace di adattarsi alle specificità territoriali. Con l’attesa nuova classificazione, sarà possibile intervenire anche tramite strumenti oggi non accessibili, come il controllo diretto della popolazione o, se previsto, l’inserimento tra le specie cacciabili, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà e della normativa comunitaria. L’inserimento del lupo nell’Allegato V della Direttiva Habitat apre la strada a soluzioni mirate, basate su criteri scientifici e autorizzazioni precise, per assicurare una coesistenza sostenibile tra uomini e grandi carnivori che tenga conto della sicurezza delle persone e della conservazione della specie.