Atlante dell’architettura trentina per comprendere il ‘900
L’architettura come testimonianza privilegiata per conoscere e comprendere il Novecento: il racconto di una storia di cambiamenti geografici, politici, sociali e culturali ma anche il punto su un tema delicato e su una risorsa preziosa per il futuro. Se ne è parlato presso la Sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio, in occasione della presentazione dell’”Atlante dell’architettura trentina 1900-2009″, risultato di un percorso di partecipazione, analisi e documentazione curato dall’Osservatorio del paesaggio. Si tratta di uno strumento di conoscenza, studio e confronto facilmente accessibile all’indirizzo
www.atlantearchitetturatrentina.it
L’evento è stato aperto da alcuni interventi tecnici da parte di dirigenti pubblici ed esperti.
Roberto Andreatta, dirigente generale del Dipartimento competente in materia di territorio, ha evidenziato come l’Atlante rappresenti un importante tassello di un mosaico più ampio perché la conservazione degli edifici va di pari passo con gli utilizzi, in un contesto che deve fare i conti con la salvaguardia del suolo e con il riuso, ma anche col mercato immobiliare e la pianificazione, e che vede dunque coinvolti diversi attori. Ha parlato di uno strumento di ricognizione e raccolta, importante anche per individuare forme di tutela attiva.
Giorgio Tecilla, dirigente dell’Umse Urbanistica della Provincia – Osservatorio del paesaggio, ha illustrato gli obiettivi dell’Atlante, che racconta una storia complessa ma ricca e affascinante. Ha posto l’accento sull’importanza del riconoscimento sociale del valore del patrimonio architettonico. Ha parlato anche degli effetti dello sviluppo economico nel dopoguerra, processo che ha avuto effetti anche sul paesaggio. Quello che si vuole trasmettere con l’Atlante, ha spiegato, è che l’architettura racconta l’evoluzione e le differenze delle diverse fasi storiche che il Trentino ha attraversato.