Arrivo di cittadini ucraini in Trentino, Cinformi è il punto di riferimento
Sarà “Cinformi” a fare da punto di riferimento per la regolarizzazione amministrativa e, se necessario, per l’accoglienza, dei cittadini ucraini in Trentino, in collaborazione con gli altri enti e uffici competenti in materia e facendo da supporto anche a singoli cittadini, comuni e associazioni.
È quanto è emerso nella serata di martedì 1 marzo al termine dell’incontro che si è tenuto al Commissariato del Governo di Trento, convocato dal Commissario Gianfranco Bernabei, a cui hanno partecipato il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il sindaco di Trento Franco Ianeselli e altre autorità. Il Trentino, ha sottolineato Fugatti, è pronto ad accogliere chi arriverà: “C’è disponibilità di spazi – ha detto – e stiamo ricevendo anche disponibilità di strutture private”.
Ad oggi, considerando chi ha già avuto contatti con enti pubblici e tenendo conto anche di chi ha semplicemente raggiunto familiari o conoscenti, si ipotizza che i cittadini ucraini arrivati in Trentino siano nell’ordine di alcune decine. La situazione è in costante evoluzione considerato che tra chi è arrivato o arriverà ci sono anche persone che raggiungono direttamente parenti o conoscenti o sono in transito verso altre regioni.
Il contatto con i cittadini ucraini che entrano in Trentino è importante, è stato evidenziato nel corso dell’incontro, anche per fornire loro informazioni precise sulle norme in vigore in Italia per il contrasto alla pandemia da Coronavirus e offrire a chi lo necessita supporto per fare tamponi o vaccinazioni. Cinformi si attiverà con le strutture competenti anche per questo tipo di servizio.
Il tema degli alloggi, è stato evidenziato, è subordinato al numero di arrivi e al tempo di permanenza dei cittadini ucraini, elementi su cui ci si aspetta di avere informazioni più precise nei prossimi giorni.
Intanto, come ha spiegato il dirigente generale della Protezione civile del Trentino Raffaele De Col, sono quotidiani i contatti con il Dipartimento nazionale della Protezione civile. Tra i punti che necessitano di ulteriori approfondimenti, è stato spiegato, vi sono la possibilità di fornire assistenza sanitaria ai cittadini ucraini e, in caso di permanenze che si protraggano nel tempo, le modalità di inserimento scolastico per bambini e ragazzi.