Arco senza barriere, via al “percorso partecipativo” per realizzare il PEBA

Nicola Filippi20/02/20255min
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Per il professor Augusto Tamburini, “picconatore sociale” di Arco, ex professore del liceo Maffei di Riva, una vita in carrozzina motorizzata, ideatore della “Marcia delle carrozzine” questa è una notizia che gli strapperà un sorriso di soddisfazione. Oggi, giovedì 20 febbraio, è partito il “percorso partecipativo” – come ama definirlo l’assessore Nicola Cattoi – per la redazione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche fisiche, sensoriali e cognitive (PEBA) del Comune di Arco. All’incontro hanno partecipato l’architetto Livia Porro e l’architetto urbanista Anna Viganò, con lo stesso assessore Nicola Cattoi e i referenti delle aree e dei servizi del Comune. “Mi ha fatto molto piacere vedere l’ampia partecipazione, segno che è una problematica che interessa a tutta la struttura comunale”, commenta l’assessore Cattoi. La prossima tappa, nella seconda metà di marzo, sarà aperta a tutti: cittadini, associazioni di categoria, del sociale, della cultura e dello sport, membri del Distretto famiglia Alto Garda, consiglieri comunali e amministratori.

“Lo scorso anno mi sono messo in testa che anche il Comune di Arco doveva dotarsi del PEBA – spiega a La Busa l’assessore Cattoi – però non volevo che sembrasse il solito compitino in classe, mettiamolo lì nel cassetto e usiamolo solo al bisogno. Ho cominciato a studiare cosa fosse un PEBA, come funzionava, a cosa serviva. Dopo aver messo le risorse a bilancio, abbiamo individuato le due architette che si occupano solo di questo argomento. Durante i primi confronti però ho capito che questo strumento doveva andare oltre alla semplice pianificazione per eliminare le barriere. Ma doveva essere qualcosa di più. Uno strumento di sistema, che doveva entrare nella cultura di tutta la struttura del Comune di Arco”.

“Il nostro obiettivo è rendere accessibile il territorio, i servizi a tutte le categorie di cittadine e cittadini – illustra l’assessore Cattoi – faccio un esempio: l’ufficio cultura deve fare un progetto per tabelle informative per un giro nell’olivaia? Deve essere pensato anche con un messaggio audio per le persone non vedenti e accompagnate. Oppure cartellonistiche nel centro di Arco per rendere più accessibile la visita anche alle persone con difficoltà cognitive. Di esempi se ne possono fare tantissimi. Non è la moda woke, come sostiene qualcuno, ma una volontà precisa di rendere la città più accessibile a tutti”.

La vera sfida della costruzione del PEBA non è tanto il documento cartaceo, a sé stante, ma creare una nuova cultura, all’interno degli uffici comunali di Arco. “Ci saranno mappe, punti georeferenziati sulle zone sbarrierate e tante altre novità – sottolinea l’assessore Cattoi – ma io voglio creare un nuovo messaggio culturale. Deve diventare un lavoro di sistema all’interno di tutti gli uffici: una nuova cultura”.

Il Peba ha l’obiettivo di realizzare un ambiente per tutti, il che significa ampliare le possibilità di uso degli spazi (e quindi garantire ed estendere un diritto sancito) e rendere il più possibile positiva la relazione tra persona e ambiente, con particolare riferimento a chi si trova in una situazione di fragilità, anche provvisoria (per infortunio o malattia) o dovuta all’età (sia bambini sia anziani). In concreto l’obiettivo è accrescere il grado di accessibilità e fruibilità a tutti gli spazi, fisici e virtuali, della città, così da garantire a tutti le medesime opportunità in tema di esperienze, mobilità e socialità. Il Peba è quindi un processo che si integra con gli altri strumenti urbanistici.

“Oggi abbiamo fatto il primo step, il prossimo invece coinvolgerà tutta la cittadinanza, anche tutte le associazioni che si occupano di varie problematiche sul nostro territorio – conclude l’assessore Cattoi – sarà aperta a tutti, ma è importante che il PEBA sia un percorso partecipativo. Esso avrà una durata molto lunga, oltre al mio mandato di assessore all’urbanistica. Se avrò l’onore di esserlo ancora, andrò avanti con il progetto. Ma io ho voluto che questo progetto partisse e si strutturasse, ma sarà un percorso dinamico. La prossima amministrazione potrà aggiungere altri elementi, dare altri incarichi”.
Le date dei prossimi incontri e la sede non sono ancora stati individuati, “ma sicuramente sarà dopo la seconda metà di marzo”, conferma l’assessore Cattoi.