ARCO, L’ACQUEDOTTO SARÀ D’ACCIAIO

Arrivano le tubazioni in acciaio inox per l’acquedotto di Arco, che così permetterà di avere più acqua dai rubinetti e zero perdite lungo l’intero tratto. La giunta comunale ha dato parere favorevole all’avvio del secondo lotto dei lavori dell’acquedotto arcense, quello che attinge dal serbatoio “al castello” realizzato negli anni ’60 del secolo scorso, una rete che dopo oltre mezzo secolo ha assoluta necessità di essere ammodernata. Un serbatoio che serve il centro storico nei periodi di condizione ottimale, ma che quando serve porta acqua anche nelle frazioni di Massone, S. Martino, Massone e Chiarano, dunque è necessario garantire il buon funzionamento. I pozzi, scavati sempre negli anni ’60 sono equipaggiati con pompe sommerse capaci di fornire al serbatoio del castello 50 litri al secondo (65 nel caso in cui entrambe le pompe funzionino in coppia), la capacità dello stesso è pari a poco meno di 300 metri cubi, e nei periodi in cui non piove è necessario che le pompe funzionino sempre in coppia per tante ore al giorno. Qualche carenza (il serbatoio non è dotato di un volume d’acqua in caso di riserva) sarà dunque colmata con l’aggiornamento di questa parte della rete idrica comunale, un intervento che andrà a spendere 65.000 euro per lo smantellamento dell’attuale rete e il ripristino con la nuova, come detto con le tubazioni in acciaio inox sulle quali saranno montate le saracinesche per la regolazione del flusso dell’acqua. L’intervento prevede, inoltre, il montaggio di un misuratore di portata in grado di controllare il ristagno d’acqua, la demolizione di un muro al fine di agevolare l’accesso dei tecnici preposti al controllo del serbatoio e alle relative vasche e nuove scale a norma in acciaio anch’esse.