Arco: il ricordo dei Legionari cecoslovacchi impiccati a Prabi nel 1918
La sfilata per le vie del centro, l’omaggio alla statua di San Venceslao e la cerimonia ufficiale nel Parco dei Caduti Cecoslovacchi: è il ricordo dei quattro giovani Legionari cecoslovacchi che furono impiccati il 22 settembre 1918 sugli olivi nella zona di Prabi, per aver combattuto a fianco dell’Esercito italiano e dunque considerati disertori dall’Impero austro-ungarico. Ogni anno ad Arco una solenne cerimonia, promossa dal Gruppo Alpini con la collaborazione dell’amministrazione comunale, ricorda quel tragico episodio che avvenne a poco più di un mese dalla firma dell’armistizio.
Tante le persone presenti e numerose le autorità, tra le quali l’assessore provinciale Achille Spinelli, il sindaco di Arco Alessandro Betta, l’ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia e a Malta Jan Kohout e il console della Repubblica Ceca a Milano Ivan Pocuch.
La commemorazione ha preso il via con la Messa officiata da don Francesco, con la partecipazione dei Cori “Castel” di Arco e Zelezna Ruda, città della Repubblica Ceca. poi la sfilata lungo via Segantini, l’omaggio a San Venceslao di Boemia, scultura che è stata donata alla città di Arco dagli studenti della Scuola nazionale di Scultura di Horice, nella Repubblica Ceca, in occasione dei cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale, infine il ricordo nel luogo dove morirono i soldati Antonin Jezek, Karel Novacek, Jiri Slegl e Vaclav Svoboda, con la deposizione delle corone e una breve esibizione dei due cori.
Nel corso della Grande Guerra insieme a milioni di italiani hanno vestito l’uniforme grigio-verde anche alcune migliaia di volontari stranieri. La quasi totalità degli stranieri in grigio-verde era costituita da ufficiali e soldati appartenenti alle altre nazionalità dell’Impero Austro-ungarico come romeni, serbi, polacchi e soprattutto cecoslovacchi. A partire dal 1917 si formò a fianco dell’esercito italiano che combatteva gli austroungarici sul fronte trentino un corpo di volontari cecoslovacchi, disertori dell’esercito imperiale; nel 1918 questi si trasformarono in un vero e proprio esercito cecoslovacco in Italia che aveva una Compagnia anche in Trentino. Il 21 settembre del 1918, in un’azione militare austriaca a Doss Alto, alle pendici del Monte Baldo, caddero prigionieri cinque legionari cecoslovacchi; trasferiti nottetempo a Ceniga, subirono un sommario processo come traditori per la diserzione dall’esercito austroungarico. Quattro di loro furono impiccati il giorno successivo. Questo non fu l’unico episodio: il 5 luglio 1918 fu impiccato a Riva del Garda Alois Storch, ufficiale cecoslovacco dell’esercito austriaco passato nelle fila di quello italiano e autore di un’azione di sabotaggio sulle rive del lago.