Arco: il “Grazie” del PD locale a Betta, lui rompe il silenzio tra gratitudine e amarezza

Ad Arco si chiude un’epoca. Con l’insediamento della nuova amministrazione comunale, cala ufficialmente il sipario sul lungo mandato di Alessandro Betta, figura centrale della politica arcense degli ultimi anni. E proprio ora, in questo delicato passaggio di testimone, arriva un messaggio forte, intenso e carico di umanità: quello del Circolo del Partito Democratico di Arco, che ha voluto tributare pubblicamente un saluto sentito al suo ex sindaco. Ma è anche il momento in cui Betta, in silenzio da tempo, torna a parlare. E lo fa con parole che toccano, che scavano, che raccontano una ferita ancora aperta.
Il messaggio del PD: “A lui, tutta la nostra gratitudine”
«Un sentito ringraziamento al Sindaco Alessandro Betta». Così si apre il post pubblicato sui canali social del PD di Arco. Parole che vanno ben oltre la semplice cortesia istituzionale. È un riconoscimento autentico, diretto, che restituisce dignità e valore a un percorso politico durato anni. «Scelte difficili, ma sempre orientate al bene della comunità» – si legge – in un passaggio che fotografa l’impegno di Betta con uno sguardo onesto e affettuoso.
Il Partito non nasconde la necessità di una riflessione post-elettorale, ma sottolinea con forza come Betta sia stato una guida presente, instancabile, capace di lasciare un’impronta concreta nella storia amministrativa della città. E, soprattutto, una risorsa da non disperdere. «Il suo sguardo profondo sul territorio è un patrimonio di conoscenze e consapevolezza», scrivono i dem arcensi, lasciando intravedere un futuro ancora possibile, seppur diverso, per l’ex primo cittadino.
La replica di Betta: “Grazie, ma quanta solitudine”
A poche ore di distanza, sul suo profilo social, arriva la risposta di Alessandro Betta. Un messaggio intimo, doloroso, ma profondamente umano. Un ringraziamento sincero, che però non risparmia riflessioni amare.
«Il 3 dicembre 2024, alle 4:55, è stato per me un momento drammatico, un vero incubo dal quale, purtroppo, non mi sono ancora risvegliato» – scrive Betta, riferendosi al momento in cui è scoppiata l’inchiesta “Romeo” che lo vede tuttora indagato. Non entra nel merito giudiziario, ma racconta il vissuto personale: la solitudine, il dolore, l’abbandono. E lo fa con una franchezza che sorprende. «Mi aspettavo maggiore vicinanza da parte dei vertici trentini del partito», confessa, lasciando emergere una frattura ancora aperta.
Parole dure, che però si sciolgono nel momento in cui torna al post del PD di Arco: «Il messaggio mi ha profondamente colpito e rincuorato. Grazie davvero». Un grazie che arriva dal fondo della fatica, della sofferenza, ma che segna forse anche un primo passo verso la riconciliazione con una comunità politica che, almeno a livello locale, non ha dimenticato.
Un tempo nuovo, tra saluti e promesse
Il passaggio di testimone ad Arco non è solo una questione amministrativa. È la fine di un ciclo politico che ha segnato la città in profondità. Eppure, nelle parole del PD e nella risposta di Betta, si legge qualcosa di più. Un filo di rispetto che tiene, una stima reciproca che sopravvive anche alle tempeste. Forse, anche un’apertura per il futuro.
Perché chi ha servito una comunità con passione – come ricorda il comunicato del PD – non smette mai davvero di farlo. E perché, tra le righe delle dichiarazioni, si intuisce che la storia politica di Alessandro Betta non si è ancora chiusa. Magari solo messa in pausa. In attesa del prossimo capitolo.