ARCO, EX ARGENTINA: SERVE UNA NUOVA PERIZIA SULLE EFFETTIVE CUBATURE REALIZZATE

Claudio Chiarani10/06/20182min
Seconda udienza per il caso ex Argentina

Colpo di scena, se così si può dire, al processo d’appello per il compendio Olivenheim, l’ex Argentina, che in prima istanza aveva visto la condanna dell’imprenditore Roberto Miorelli, legale rappresentante della ditta Cosmi che aveva realizzato il compendio, il fratello Gianluca, amministratore delegato della Cosmi, della dirigente dell’area tecnica Bianca Maria Simoncelli e dei tecnici che avevano curato tutto il progetto, Alessio Bolgan, Mariano Zanon e Bruno Ferretti. Contro l’assoluzione in primo grado, invece, dell’attuale vicesindaco Stefano Bresciani e la funzionaria dell’ufficio tecnico Tiziana Mancabelli si era opposta la Procura, la quale aveva impugnato la sentenza. Tutto ciò accadeva il 31 maggio 2017. Nel processo d’appello, dunque, ci si aspettava la conferma o il ribaltamento della sentenza di primo grado, invece i tre giudici (Spina, Sigillo e Forlenza) hanno deciso che serve una nuova perizia per verificare se ciò che viene contestato è effettivamente corrispondente al vero. Insomma, se gli aumenti di volume denunciati da Italia Nostra sono reali oppure conformi a quanto deliberato dal Comune di Arco. Decisione che il legale dell’associazione Italia Nostra ha definito “uno scrupolo legale” al fine di accertare la reale entità delle cubature realizzate dalla Cosmi. Dunque alla luce di questa decisione non si sa ancora se c’è stato un reato e quale sia stato, ossia come detto se ciò che è stato costruito corrisponde a ciò che è stato deliberato, oppure va oltre. Per la difesa degli imputati la Cosmi ha operato secondo indicazioni del Comune, con la sentenza di primo grado arrivata prima ancora del termine del compendio. Insomma, se ne saprà di più dal nuovo perito che sarà incaricato il 14 settembre prossimo.