Arco e il suo Segantini: il genio del Divisionismo protagonista a Bassano del Grappa

Redazione12/10/20254min
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Dal 25 ottobre al 22 febbraio 2026 i Musei Civici di Bassano del Grappa ospiteranno una grande mostra dedicata a Giovanni Segantini, uno dei maestri assoluti dell’arte italiana di fine Ottocento, figura centrale del Divisionismo e del Simbolismo internazionale.

Nato ad Arco nel 1858, Segantini si formò nella vivace Milano della scapigliatura lombarda, divisa tra la disciplina accademica e lo spirito ribelle di chi cercava nuove vie di espressione. Ma la città, con il suo frastuono e le sue convenzioni, non poteva contenere il suo bisogno di verità e luce. Scelse così la natura come maestra: prima la Brianza, poi i Grigioni e infine l’Engadina, dove dipinse i suoi capolavori e dove morì prematuramente nel 1899, a soli 41 anni, tra le montagne che amava.

La mostra di Bassano – come spiegano i Musei Civici – seguirà il percorso umano e artistico dell’artista “da Milano alle vette svizzere”, celebrando il pittore che seppe fondere il mondo reale e quello ideale, restituendo sulla tela la sacralità dei paesaggi alpini e l’armonia tra Uomo e Natura. In esposizione, tra le altre opere, anche l’“Ultimo autoritratto” del 1898, custodito al Castello Sforzesco di Milano.

 

 

 

Arco, la città che gli ha dato i natali e che lo ama ancora

Per Arco, la sua città natale, Segantini non è solo un nome nei manuali di storia dell’arte, ma una parte viva della propria identità culturale.
A lui è dedicata la Galleria Civica “Giovanni Segantini”, uno spazio che negli anni ha accolto mostre, studi e migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero, attratti dal fascino di un artista che ha saputo elevare la natura a visione spirituale.

Oggi, però, la galleria – che condivide gli spazi con la Biblioteca Civica “Bruno Emmert” – sente sempre più forte il bisogno di “diventare grande”: di trasformarsi in un museo autonomo, moderno e accessibile, capace di valorizzare un patrimonio che va oltre l’eredità artistica.
Segantini, infatti, è fonte di cultura e richiamo turistico, una figura che continua a unire generazioni e sensibilità diverse sotto il segno della bellezza e della ricerca interiore.

Ed è proprio qui che si apre la nuova sfida per l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Arianna Fiorio e dall’assessore alla cultura Massimiliano Floriani: dare nuovi spazi, nuove prospettive e un respiro più ampio alla Galleria Segantini, affinché Arco possa restituire al suo figlio più illustre il museo che merita, e alla città un centro culturale capace di crescere con lei.

Un artista universale, un’eredità da custodire

Oggi come allora, Giovanni Segantini parla a chi sa guardare il mondo con occhi pieni di stupore.
La grande mostra di Bassano del Grappa è l’occasione per riscoprirne il genio, ma anche per ricordare che la sua vera casa spirituale resta Arco, la città che gli diede i natali e che continua a riconoscersi nei suoi cieli limpidi, nei suoi silenzi di montagna e in quella luce che solo lui seppe trasformare in poesia.
Nicola Filippi