Arco: camper nel parcheggio del cimitero: rispetto, dignità e polemiche

Nicola Filippi25/06/20256min
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“È una questione di rispetto, per i vivi e per i morti.” Con queste parole accorate, Stefania Bresciani, cittadina arcense, oggi consigliera comunale a Rovereto, ha dato voce — con coraggio e sincerità — a un disagio diffuso: la trasformazione del parcheggio del cimitero di Arco in una sorta di area camper, dove la sacralità del luogo viene spesso offuscata da scene di ordinaria inadeguatezza.
La denuncia, apparsa pubblicamente all’inizio di giugno e rilanciata da La Busa online (leggi), ha suscitato in poche ore un ampio dibattito cittadino. Ma ora, con un intervento esclusivo pubblicato da La Busa, Bresciani torna a parlare, chiarendo i motivi del suo gesto e rispondendo, punto su punto, all’esposto dell’Associazione nazionale Coordinamento Camperisti, che ha reagito alla vicenda con una segnalazione formale inviata al Comune di Arco e, per conoscenza, a numerose istituzioni nazionali.

 

 

“Sono stata io, qualche settimana fa, a segnalare pubblicamente il problema attraverso la stampa (La Busa, ndr) — scrive Bresciani — portando all’attenzione di tutti una situazione che si trascinava da troppo tempo nel silenzio generale. Rimango sinceramente basita nel vedere che, invece di affrontare il tema con buon senso e rispetto, si risponde con un esposto formale contro l’amministrazione.”
Una reazione che la consigliera definisce “sproporzionata, fuori luogo e lontana dalla realtà quotidiana che viviamo noi cittadini.”
Un parcheggio che non è più tale
Il cuore del problema resta sempre lo stesso: un luogo di raccoglimento trasformato, di fatto, in un’area sosta camper priva di regole e controlli. Con immagini — testimoniate dalla stessa Bresciani — che parlano da sole:
“La mattina presto e la sera tardi si vedono persone appena sveglie, in abiti intimi, che usano i servizi igienici del cimitero come se fossero quelli di un’area attrezzata, fanno colazione all’aperto, gonfiano biciclette e, nei casi peggiori, scaricano acque sotto i cipressi.”
Una scena che, secondo la consigliera, nulla ha a che vedere con il turismo itinerante responsabile, ma piuttosto con un abuso di uno spazio pubblico carico di significato.
E non è una voce isolata: “In molti — anzi, moltissimi — mi hanno ringraziata per aver parlato: cittadini, ma anche operatori del settore funebre, che lavorano in quell’area ogni giorno, spesso con disagio e imbarazzo.”
Una questione culturale, non burocratica
L’associazione camperisti ha contestato la narrazione parlando di “presenza minima” di mezzi e lamentando addirittura la mancanza, sul sito comunale, del piano di protezione civile, richiamando implicazioni formali e giuridiche. Ma per Bresciani la questione è profondamente umana:
“Il punto non è l’assenza di un link sul sito comunale. Il punto è che manca educazione, manca coscienza civica, manca buon senso. Io non sono contraria ai camper o al turismo itinerante – anzi, può essere una risorsa – ma deve avvenire nel rispetto delle regole e dei luoghi. E qui, il rispetto non c’è.”
E a chi le suggerisce di documentare il tutto con foto o chiamare i vigili, Bresciani risponde con fermezza:
“Ma davvero pensiamo che sia normale che una cittadina debba documentare con fotografie scene irrispettose in un luogo sacro, e magari poi sentirsi anche accusata per averlo fatto? Chi denuncia non deve diventare il problema.”
L’amministrazione Fiorio risponde: ora servono fatti
La questione è ormai diventata uno dei primi banchi di prova della nuova giunta guidata da Arianna Fiorio, che ha già avviato — secondo Bresciani — un percorso di ascolto e intervento, “non solo in quell’area ma anche in altri punti critici del territorio”.
La speranza è che alle parole seguano i provvedimenti concreti: regolamenti applicati, controlli garantiti, cartelli installati. Perché il rispetto non si proclama, si costruisce con le azioni.
Una lezione civica per tutti
Il messaggio finale di Stefania Bresciani è chiaro, limpido, e va oltre il caso specifico:
“Non si possono pretendere diritti se prima non si è capaci di rispettare quelli degli altri. E il diritto al raccoglimento e alla dignità in un cimitero viene prima di ogni altra cosa.”
La convivenza tra cittadini e turisti è possibile. Ma solo se basata su regole condivise, consapevolezza e rispetto. Arco, ancora una volta, si ritrova al centro di un tema che riguarda tutte le comunità del nostro tempo: come vivere insieme, senza calpestare il significato dei luoghi e delle persone.