Arco, bufera politica dopo le parole della sindaca Fiorio sui furti

Si infiamma il dibattito politico all’ombra del castello dopo le dichiarazioni della sindaca Arianna Fiorio sul tema dei furti in abitazione che, da mesi, preoccupano i cittadini di Arco e del Basso Sarca. Una riflessione – quella della prima cittadina – che voleva essere un invito a leggere il fenomeno con maggiore complessità, ma che ha finito per scatenare una ondata di indignazione da parte delle opposizioni e di numerosi esponenti politici locali.
Le parole della sindaca e la miccia del dibattito
Tutto è partito da un post sul canale ufficiale del Comune di Arco, datato 28 ottobre (leggi), in cui la sindaca Fiorio aveva legato il recente aumento dei furti all’aggravarsi delle condizioni di povertà e marginalizzazione sociale.
«Degli autori si sa poco – aveva dichiarato – ma è certo che la crescente povertà si ripercuote inevitabilmente sulla sicurezza. Non si tratta di giustificare i reati, ma di riconoscere che per risolvere i problemi non esistono risposte facili o unidirezionali».
Un’analisi che voleva essere sociologica, ma che è stata interpretata da molti come una forma di giustificazione morale verso chi delinque. Da qui la reazione corale del mondo politico arcense.
Le opposizioni: “Dichiarazioni fuori luogo e irrispettose”
Con un comunicato congiunto, Partito Democratico (Gabriele Andreasi e Dario Ioppi), Campobase (Nicola Cattoi) e Arco Fucina Comune hanno espresso ferma condanna per le affermazioni della sindaca.
«Riteniamo le dichiarazioni della sindaca – scrivono – alquanto fuori luogo e irrispettose verso tutte le famiglie colpite dai furti. Di fronte ad azioni che minano la serenità della comunità, la prima cittadina esce con una dichiarazione che sembra invitare alla comprensione di comportamenti gravissimi».
Le tre forze di minoranza sottolineano come tali parole manchino di rispetto «sia alla cittadinanza colpita, sia a chi vive in reali condizioni di difficoltà ma non si mette certo a rubare».
L’appello è chiaro: «La sindaca corregga le proprie dichiarazioni e chieda scusa alla cittadinanza».
Mauro Ottobre (Arco Dinamica): “Furti commessi da professionisti, non da poveri disperati”
A rincarare la dose è Mauro Ottobre, ex deputato e rappresentante di Arco Dinamica, che punta il dito contro la gestione della sicurezza locale.
«La crescente incidenza dei furti è un problema grave che richiede risposte immediate. Lo scioglimento del comando dei vigili urbani di Arco ha ridotto il controllo del territorio. Oggi mancano figure di riferimento come il vigile di quartiere, e questo alimenta l’insicurezza».
Ottobre ha poi definito i responsabili dei furti come ladri esperti e organizzati, e non persone spinte dal bisogno.
«È inaccettabile – ha aggiunto – che il Comune versi quasi un milione di euro per il servizio di Polizia locale, ma solo due agenti siano effettivamente presenti ad Arco».
Carlo Pedergnana (Patt): “Servono più risorse e più pattuglie”
Anche Carlo Pedergnana, del Partito Autonomista Trentino Tirolese, chiede un rafforzamento strutturale della sicurezza:
«È positivo che siano aumentate le pattuglie – spiega – ma serve un potenziamento reale. In sede di conferenza dei sindaci va chiesto un incremento dei fondi provinciali per la Polizia locale».
E sulle parole della sindaca è netto: «Lasciano basiti. I responsabili di questi furti non sono affatto persone affamate: sono soggetti che non hanno voglia di mettersi in gioco e lavorare».
Elisabetta Aldrighetti (Fratelli d’Italia): “Una situazione fuori controllo, servono vigilanza e presenza costante”
A commentare la situazione è anche Elisabetta Aldrighetti, coordinatrice di Fratelli d’Italia per Arco e l’Alto Garda, che descrive una situazione ormai fuori controllo.
«Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una serie continua di furti, non solo di notte ma anche di giorno, perfino quando le persone si trovano in casa – afferma –. A questo si aggiungono episodi di violenza e vere e proprie spedizioni punitive perpetrate da gruppi di ragazzi».
Per Aldrighetti, il segnale è «gravissimo»: non si parla più solo di microcriminalità, ma di un fenomeno che sta generando paura e un senso reale di insicurezza.
La proposta è chiara: «È necessario affiancare alla Polizia Locale e alle Forze dell’Ordine – che ringraziamo per il loro impegno – un servizio di vigilanza privata attivo 24 ore su 24, come deterrente e supporto operativo. Solo così possiamo garantire una sicurezza vera, visibile e quotidiana. I cittadini hanno bisogno di sapere che qualcuno c’è».
Poi, l’affondo politico: «Le parole della sindaca Fiorio ci lasciano senza parole. Mentre i cittadini chiedono più sicurezza, sentir dire che dobbiamo chiederci “le cause che spingono i ladri a rubare” appare fuori luogo e distante dal sentimento reale delle persone».
E conclude: «La sicurezza non è un concetto astratto, ma una presenza reale, che si deve vedere, sentire e toccare ogni giorno».
Alessandro Amistadi: “Povertà non significa criminalità”
Nel coro delle critiche si aggiunge anche Alessandro Amistadi, consigliere di minoranza, che rigetta con decisione il legame tra furti e povertà.
«Sull’ondata di furti che sta purtroppo colpendo Arco e l’Alto Garda si sono dette molte parole – spiega –. Ma non mi convincono affatto quelle della sindaca Fiorio, che tende a collegare i furti alla cosiddetta “nuova povertà”. I poveri non c’entrano nulla: hanno una dignità e valori diversi da ladri e rapinatori. Povertà non significa criminalità».
Amistadi rilancia le proposte della minoranza: telecamere e vigili di zona per presidiare il territorio, e un impegno concreto della sindaca «in collaborazione con le forze dell’ordine per restituire sicurezza e serenità ai cittadini».
(n.f.)







