Arco, appello del Circolo Acli: “Servono persone volenterose per costruire comunità”

Un invito chiaro, sincero e sentito: servono idee nuove e persone pronte a mettersi in gioco per far vivere la comunità. È questo il cuore dell’intervento di Alberto Vecchi, da poco alla guida del Circolo Acli di Arco, che ha preso la parola in occasione dell’assemblea annuale dei soci. Un momento di bilancio ma anche – e forse soprattutto – di rilancio, in un’epoca in cui la costruzione di relazioni autentiche appare più urgente che mai.
«Sono Alberto Vecchi e coordino, in veste di presidente, il direttivo del Circolo – ha esordito –. Sono subentrato lo scorso anno a Patrizia Rosà, che ringrazio per quanto fatto finora per mantenere attivo ed efficiente il nostro Circolo». Una continuità significativa: Patrizia Rosà non ha infatti lasciato il gruppo, ma continua a offrire il suo contributo come vice-presidente.
Vecchi ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro di squadra: «La dirigenza del Circolo non è solo il presidente, ma sono tutte le persone che lo compongono. Il vero motore siete voi associati. Per funzionare in modo efficiente, un Circolo ha bisogno di nuovi progetti e iniziative, ma anche di nuovi associati, giovani e meno giovani, per uno scambio intergenerazionale di idee ed esperienze».
Da qui l’appello forte alla partecipazione: «Se conoscete qualcuno che ha voglia di investire parte del proprio tempo per aiutarci, ditegli di contattarci. Abbiamo bisogno di persone volenterose per dare linfa a ciò che facciamo e a ciò che sogniamo di fare».
Tra i progetti più significativi già attivi, spicca quello degli “Operatori di comunità”, nato proprio ad Arco e oggi in espansione anche in altre zone del Trentino. «È una risposta concreta all’isolamento sociale, acuito dalla pandemia – ha spiegato Vecchi –. Patrizia, Ottorino Morandi e Riccardo Cargnel hanno dato vita a questo servizio il cui slogan è “Meno social, più sociale”. Si tratta di volontari che, senza bisogno di appuntamento, accolgono chi ha bisogno, ascoltano e cercano di offrire aiuto o indirizzare ai servizi giusti».
Attualmente, il servizio è attivo ad Arco (nella sede di Piazza Marchetti), a Dro e Pietramurata. Un modello che sta suscitando interesse anche in altri Circoli Acli del Trentino.
Ma non solo. Il Circolo di Arco è anche promotore, in collaborazione con l’Istituto Enaip, di due importanti progetti educativi: “Officina della parola” e “Var.Co”, entrambi ideati da Ottorino Morandi e portati avanti con la collaborazione di Renzo. Più recentemente, a marzo, sono state organizzate due serate informative a Dro sull’uso consapevole degli smartphone.
Ora si guarda al futuro con determinazione, ma anche con la consapevolezza che da soli non si può fare molto. «Vorremmo attivare nuovi eventi formativi e potenziare il servizio degli Operatori di Comunità – ha detto Vecchi –. Ma per fare questo ci servono persone volenterose. Non bastano le idee: serve chi ha il coraggio e la passione per trasformarle in realtà».
Un appello che è anche un invito a riscoprire il valore dell’impegno collettivo, della partecipazione, della solidarietà. Perché, come ricorda spesso il mondo Acli, la comunità non è qualcosa che si riceve: è qualcosa che si costruisce insieme.