Approvata dal Consiglio comunale rivano la seconda variazione di bilancio

Claudio Chiarani06/08/20203min
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Un “tesoretto” di circa 16 milioni di euro, una cifra considerevole che l’amministrazione rivana del sindaco Adalberto Mosaner ha messo da parte e che andrà a coprire gli aiuti nell’era post Covid ha chi ha perso il lavoro, non riesce a pagare l’affitto o le bollette di luce, acqua, gas o, peggio, non riesce neanche a comperarsi i beni di prima necessità per mangiare. Un capitale che andrà ovviamente in gestione alla prossima amministrazione che i cittadini eleggeranno alla tornata elettorale del 20 e 21 settembre prossimo. Questo perché, e si sa, la vera crisi post Covid arriverà in autunno, sempreché non ci sia un secondo confinamento per evitare la famosa “seconda ondata” che molti profetizzano. Approvate le nuove tariffe Tari, Cosap e Imis (Rifiuti, Suolo pubblico e Immobiliare) con una manovra che, in termini di denaro si aggira sui 7 milioni di euro circa dopo quella già approvata nella primavera scorsa. Ma anche nuovi fondi per opere pubbliche, cosa che nella minoranza ha lasciato qualche mugugno. Al momento del voto, infatti, si sono astenuti Andrea Matteotti, Flavio Prada, Franca Bazzanella, Silvia Betta e Stefano Santorum e, unico voto contrario, quello di Luca Grazioli. Per la Tari si parla di una somma pari a circa 850.000 euro a favore delle imprese, di altri 300.000 per i cittadini laddove insiste già un taglio del 25% sulla quota variabile della tassa rifiuti (per le utenze non domestiche, meglio specificare, ossia bar, ristoranti, alberghi e negozi in genere) con la decisione di apportare un ulteriore taglio del 50% sia sulla parte variabile sia su quella fissa. Poi altre misure tra cui la riduzione d’imposta tra un minimo di 150 ad un massimo di 400 euro a famiglia secondo i metri quadri e la composizione del nucleo familiare. Per le imprese che devono corrispondere l’Imis, invece, un’azienda che nel 2019 ha pagato circa mille euro quest’anno ne verserà 450, mentre per la Cosap, oltre alla norma nazionale che ha previsto l’esenzione per sei mesi (dal 1° maggio al 31 ottobre) per gli altri sei il Comune di Riva ha deciso di abbonarne tre per le attività economiche più penalizzate dall’emergenza sanitaria come bar e ristoranti.

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