Anche Mattarella a Trento per Megalizzi: “Trentino orgoglioso di lui”

Redazione16/07/20213min
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Un grande riconoscimento per la figura di Antonio Megalizzi, nonché per le attività della Fondazione che ne porta avanti la testimonianza in seguito alla sua tragica scomparsa. È il pensiero espresso da Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, che assieme all’assessore provinciale Mirko Bisesti ha partecipato al conferimento della laurea honoris causa al giovane trentino, studente e giornalista, ucciso nell’attentato di Strasburgo del 2018. Una cerimonia, a palazzo Prodi a Trento, che ha visto la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, accanto ai familiari di Antonio, alla fidanzata Luana Moresco, ai rappresentanti dell’ateneo e al sindaco di Trento Franco Ianeselli. “La presenza del Capo dello Stato – così Fugatti – rende onore alla figura di questo giovane trentino che credeva in un’idea di Europa moderna e sappiamo in quali circostanze purtroppo ha perso la vita. Il Trentino e la sua comunità devono essere orgogliosi di questo grande riconoscimento, che valorizza anche al lavoro svolto dalla Fondazione Megalizzi dalla scomparsa. Il messaggio di Antonio è sempre vivo: come Trentino e come Euregio siamo una realtà innovativa rispetto al tema europeo e dobbiamo porci come innovatori in un percorso nel quale cerchiamo di modernizzare il nostro territorio”.
La laurea magistrale a titolo d’onore in European and International Studies, a cui Antonio era iscritto, è stata consegnata dal rettore Flavio Deflorian ai familiari di Antonio, la madre, il padre, la sorella Federica accompagnati dalla fidanzata Luana Moresco, presidente della Fondazione intitolata a Megalizzi. “Questo conferimento è di grande significato – queste le parole di Mattarella – Una grande dimostrazione di valore civile e morale, così come è grande l’impegno degli amici di Antonio a sviluppare le sue idee”. Mattarella ha definito commovente il fatto che le persone che gli sono state più vicine abbiano animato la fondazione a lui intitolata e ne sviluppino le attività e ha quindi ricordato “il desiderio, l’attitudine, il progetto, propri di Megalizzi, di promuovere l’importanza dello spirito critico, il confronto di opinioni, non solo di comprendere ma di far comprendere”. Con particolare riguardo “al processo in corso, unico al mondo, che sta portando in Europa una condizione di pace, di collaborazione, di tutela dei diritti e della democrazia che è la base dell’Unione europea”. “Antonio – ha concluso – è morto a Strasburgo, luogo simbolo dell’integrazione europea. Dalle contrapposizioni ad un futuro comune, questo è il messaggio che stiamo ancora una volta esprimendo”.

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