Ambientalisti e Ciclovia: “Progetto top-secret, sfregio all’ambiente”

Redazione27/02/20243min
CICLOVIA GARDA PROTESTA COMITATO (6)



 

Dopo la presentazione, qualche giorno fa, degli interventi sul tratto trentino della Ciclovia del Garda da parte del Presidente Fugatti ai sindaci dell’Alto Garda e Ledro (leggi la notizia), non si sono fatte attendere le posizioni del Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda, nettamente contrario all’opera che, comunque, è in avanzato stato di realizzazione.

“Dall’incontro con i Sindaci dell’Alto Garda – scrive il Coordinamento ambientalista – sono emerse poche cose ed anche già note: il progetto della ciclovia è top secret, la maggior parte dei sindaci non si esprime, la cittadinanza è tenuta all’oscuro e non vi è alcuna intenzione di assicurarne la partecipazione, peraltro sancita da precise normative. Se è così sicuro di ciò che fa, abbia il coraggio di parlare in prima persona, senza nascondersi dietro al suo Assessore Failoni o al Commissario Misdaris, semplici emissari. E come fa Fugatti ad affermare – prosegue il comunicato – che l’opera offrirà un ritorno in termini di bellezza per il territorio quando la sua proposta, con un intrico di travature metalliche conficcate nella roccia, costituisce uno sfregio assoluto delle pareti rocciose, scenario naturale di altissimo pregio, e quando tutta la costa sarà imbragata in reti metalliche e frazionata da alte e pesanti barrirere paramassi?”.
Il Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda sta studiando da mesi il progetto: “Partito sei anni fa come semplice riga tracciata intorno al lago, sta ora mostrando l’altissima pericolosità che costringe a enormi investimenti sulle opere di difesa, devastando le coste, esponendo gli utenti a rischi enormi, certi per le passerelle a sbalzo. Non si sa come, quando e se la Lombardia realizzerà il tratto sulle falesie da Gargnano a Limone dove la passerella, frequentata da pochissimi ciclisti e molti pedoni, rimarrà il marciapiede che è, ignorato dai ciclisti sportivi e la ridicola appendice trentina a nord causerà ancor più pericolo per automobilisti e ciclisti”.
Sabato 24 febbraio si è svolta a Riva una conferenza dove il geologo Agostino Pasquali Coluzzi ha affermato che lo studio geologico della Provincia di Trento non convince, è incompleto, ci sono aree non investigate e il rischio non è calcolato in maniera corretta.
Il coordinamento ambientalista chiede, in conclusione, che si dirottino i soldi previsti per l’opera “sulla vera emergenza, la messa in sicurezza del territorio, la depurazione, il by pass di Torbole e si pensi all’alternativa a questo scempio con la rassicurante, ecologica e affascinante via d’acqua”.

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