Alto Garda, un “Tavolo Rifiuti” per disegnare il futuro della raccolta

Il futuro della gestione dei rifiuti nell’Alto Garda entra in una nuova fase di riflessione e pianificazione. È nato ufficialmente il “Tavolo Rifiuti”, un gruppo tecnico voluto dal presidente della Comunità di Valle Giuliano Marocchi, con un obiettivo preciso: capire quale sarà il modello più efficace e sostenibile per la raccolta e il trattamento dei rifiuti nel territorio nei prossimi anni.
Una proroga per la gestione, ma con lo sguardo al domani
Durante l’incontro tra i sindaci dei sette Comuni della Comunità di Valle, è stata decisa la proroga triennale dell’attuale servizio di raccolta, che continuerà a essere gestito da Sogap e Ideal Service fino al 31 dicembre 2029. Una scelta di continuità, resa possibile dalla formula originaria dell’appalto (4 anni + 3), che consentirà però di guadagnare tempo prezioso per riflettere sulle strategie future.
«Non vogliamo arrivare all’ultimo momento a dover scegliere in fretta», ha spiegato Marocchi, parlando alla stampa locale, al termine della riunione. «Tre anni voleranno, e serviranno per analizzare nel dettaglio costi, efficienza e sostenibilità del sistema».
Un tavolo tecnico per analizzare e decidere
Il nuovo tavolo tecnico, che sarà costituito nei prossimi giorni, riunirà cinque o sei esperti del settore ambientale con competenze tecniche, economiche e gestionali. Il loro compito sarà esaminare a fondo l’attuale organizzazione del servizio – dalla raccolta differenziata al trasporto, fino ai servizi accessori – per fornire alla giunta della Comunità dati concreti e strumenti scientifici su cui basare le scelte politiche dei prossimi anni.
Tra i nodi da sciogliere c’è una questione cruciale: proseguire con la gestione in appalto, come avviene oggi, oppure creare una società “in house” pubblica, interamente controllata dai Comuni, o ancora affidarsi a una municipalizzata già esistente. Una decisione che non riguarda solo la forma amministrativa, ma l’intero modello di gestione dei rifiuti per il futuro dell’Alto Garda.
Le criticità del presente e le sfide del futuro
Nel frattempo, il confronto tra i sindaci ha toccato anche alcuni aspetti pratici della raccolta: in particolare, gli orari del ritiro del vetro, spesso troppo rumorosi nelle prime ore del mattino, soprattutto nelle zone turistiche e residenziali, e la pulizia delle isole ecologiche. «Cittadini e categorie economiche ci hanno segnalato diverse criticità», ha sottolineato Marocchi. «Stiamo lavorando per individuare soluzioni che rispettino le esigenze di tutti».
Ma la riflessione va ben oltre la gestione quotidiana.
Il tema rifiuti si intreccia con orizzonti più ampi: dalla riduzione della produzione dei rifiuti alla chiusura del ciclo – oggi ancora incompleto, poiché gran parte dei materiali viene esportata – fino al dibattito sull’inceneritore provinciale, la cui realizzazione resta incerta.
Verso l’Egato e un nuovo equilibrio territoriale
All’orizzonte c’è anche l’arrivo dell’Egato, l’Ente di gestione d’ambito territoriale ottimale, che entrerà in funzione nel 2030 e ridisegnerà il sistema provinciale dei rifiuti. Marocchi, che rappresenta l’Alto Garda e Ledro nell’assemblea dell’ente, punta a farsi trovare pronto: «Dobbiamo arrivare preparati, con una strategia chiara. Il tema dei rifiuti è destinato a diventare sempre più centrale, e l’Alto Garda deve giocare d’anticipo». (n.f.)










