Alla scoperta dei mulini della Valle dei Laghi: l’acqua scorre, lavora ed emoziona

 

“Valle dei Laghi, acqua che scorre, lavora ed emoziona” è il titolo dell’escursione svoltasi sabato 2 luglio 2022 sulle tracce degli antichi mulini di Padergnone e Calavino, organizzata da Ecomuseo della Valle dei Laghi all’interno delle proposte Maniflù 2022. Molto alta la partecipazione di pubblico e dei tanti amici dell’Associazione sociale Oasi.
Osservando la natura ed i segni della storia, ascoltando i racconti e le spiegazioni, risalendo la Forra dei Canevai e scendendo dall’antica strada imperiale, i partecipanti sono intervenuti attivamente con molte domande ed osservazioni naturalistiche, storiche e tecnologiche. Le rogge e le loro derivazioni, macine e pestini per cereali e cemento, segherie per il legname e per il travertino, fucine per la lavorazione del rame e del ferro con le loro trombe idroeoliche (“bót de l’òra”), follerie per l’infeltrimento della lana e la lavorazione della canapa hanno caratterizzato 700 anni di storia valligiana.
Durante il percorso si sono potute vedere le tracce rimaste dei mulini e alcune immagini tratte dall’Archivio della Memoria della Valle dei Laghi dove tutto l’itinerario, come anche altri, è ben documentato con informazioni, foto storiche e attuali, illustrazioni, documenti e testimonianze.
Oltre all’aspetto culturale e storico il percorso lungo la forra riveste un aspetto anche ambientale grazie alla sistemazione effettuata dal Comune di Calavino e valorizzato dal Parco Fluviale della Sarca, con la suggestiva scultura naturale formata dal fosso di Barbazan che si getta nella roggia, le cascate con le profonde vasche e gli scivoli che invitano i più temerari anche a tuffarsi. Chi non conosceva il percorso è rimasto invogliato a tornarci, mentre altri si sono già iscritti all’esperienza di canyoning organizzata dall’Ecomuseo il 31 luglio, per vivere da vicino il parco Fluviale della Sarca.
Particolarmente coinvolgente, infine, l’attivazione di un mulino ad acqua in formato ridotto da parte di Emanuele Pisoni che ha messo a disposizione anche macine più antiche da lui ricostruite. I grandi sono stati ad osservare, i piccoli hanno potuto sperimentare.