Addio ad Orvea, “Arco che vorrei” stigmatizza: “Serve una visione sistemica”
Continua a tenere banco, ad Arco, la notizia dell’imminente chiusura, prevista per fine gennaio, del supermercato Orvea, in via XXIV Maggio. La coalizione “Arco che vorrei”, rappresentata in consiglio comunale da Arianna Fiorio e Chiara Parisi, prende posizione ufficiale e stigmatizza la decisione del Gruppo Poli di chiudere questo “piccolo pezzo di storia”, chiedendo invece di valorizzare l’importanza dei negozi di prossimità e “la lentezza”, “dimensione sempre più trascurata nel nostro mondo”.
Ecco il documento sottoscritto da Civica Olivaia, Comunità Lavoro Ambiente, Domani-Giovani in Azione, Europa verde, Onda e Proposta Civica Popolare. “La chiusura del supermercato Orvea di Arco ha amareggiato molte persone, era un supermercato a misura d’uomo, i dipendenti ormai familiari – scrivono – Quando un’attività economica che da servizi ai cittadini abbassa le serrande non è un bel segnale. Ogni chiusura è un piccolo pezzo di storia, di immagine che va perso, depauperando pian piano tessuti storici commerciali di una comunità”.
“L’invito del GruppoPoli a recarsi presso l’Iperpoli di Arco in quell’area commerciale antropizzata e trafficata, dove l’uso dell’automobile è praticamente obbligato, è cosa ben diversa dalla spesa di prossimità – spiegano -. Vi è una dimensione sempre più trascurata nel nostro mondo, la lentezza, il fare magari piccole spese quotidiane, scambiare due parole con i dipendenti. Per molti è perdere abitudine quotidiana. Spiace molto la repentinità della notizia, non è stato concesso a nessuno di abituarsi, non sono mancati gli occhi lucidi alle casse in questi ultimi giorni”. “Speriamo vivamente che ai dipendenti siano fornite soluzioni migliori”, che “trasferirsi al punto vendita di Sarche o a Rovereto, magari con un orario spezzato – scrivono ancora -. Riteniamo la dignità e la qualità di vita delle persone un elemento che non dovrebbe mai essere dimenticato”.
“Fortunatamente rimane come presidio a garantire un servizio che possiamo dire essenziale per Arco la Coop Consumatori Alto Garda in via Galas, alla quale bisogna riconoscere il merito di offrire il servizio anche nelle frazioni di Bolognano e Vigne – sottolineano – Ora più che mai è importante sostenere questi presidi in una sorta di solidarietà tra cittadini, perché non possiamo pensare a un futuro, anche con l’età della popolazione che avanza, in cui tutti si sia costretti ad andare più volte alla settimana a fare la spesa in via S. Caterina, andando ad aggiungere congestione alla congestione, in un luogo in cui la pianificazione urbanistica comunale ha gravemente fallito”.
“Ci piace infine provare a ricordare che anche noi cittadini siamo elementi del mercato, probabilmente, la parte più importante, in quanto consumatori – concludono – Le scelte degli imprenditori seguono le logiche del mercato, che piaccia o meno, ma anche noi possiamo esserne protagonisti con le nostre scelte, anche i nostri comportamenti possono influire sulla sopravvivenza o meno dei servizi. Come coalizione Arco che Vorrei riteniamo fondamentale una visione sistemica, perché solo comprendendone cause ed effetti si può sperare in un cambiamento che ponga al centro la persona”.