Addio a Oreste Berteotti, storico calzolaio di Varone dai “piedi buoni”

Claudio Chiarani10/02/20223min
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Oreste Berteotti, classe 1926, ex calciatore della Benacense, è scomparso nella notte tra mercoledì e giovedì 10 febbraio dopo una vita generosa nel lavoro, nello sport come negli affetti familiari e di tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo. Una carriera da calciatore iniziata a 19 anni e durata ben quaranta, ma in realtà lui di giocare a calcio non aveva mai smesso. Gloriosa bandiera della Benacense, tante presenze in campo che nemmeno lui ricordava, Oreste nella vita professionale si è guadagnato il lavoro come calzolaio. A sedici anni nella bottega del Pierino Omezzolli a imparare l’arte in via Fiume, dove c’era anche lo studio del Maestro pittore Germano Alberti, poi un periodo al Calzaturificio ad Arco e, infine, nel 1948 apre la sua bottega a Varone, in via Cartiere dove Oreste è rimasto fino al 2000, anno in cui chiuse ufficialmente l’attività dopo 52 anni di onesto lavoro.
Così tanti i Campionati vinti con la maglia biancoverde che Oreste nemmeno li ricordava, nemmeno gli altri quando in carriera ha indossato altri colori per quarant’anni esatti. Smise che ne aveva quasi sessanta. La Varonese gli dedicò una Targa come “nonno del calcio”, la vita gli ha dato una moglie (Maria Carla Armanini, tutti Carla) e due figlie, Paola e Maria Pia, ex giocatrice di basket ai tempi d’oro del Cianci Amistadi.

Oreste Berteotti aveva un gran fisico, non si ammalava mai e il calcio era tutta la sua vita sin dai tempi delle partitelle all’Oratorio con gli amici. Nativo di Cavedine, a tre anni si trasferisce a Sant’Alessandro con la famiglia e sono quei prati che lo vedono dare i primi calci ad un pallone, altro non c’era a quei tempi. Inizia a lavorare presto, in fabbrica ci va in bicicletta e trova il tempo per giocare tutti i martedì e giovedì, un allenamento che gli ha concesso di correre fino a sessant’anni dietro a un pallone come se ne avesse ancora trenta. Il segreto? “La salute e la voglia” disse otto anni fa al giornalista Nello Morandi per il mensile La Busa, due cose che l’hanno tenuto in vita fino a stanotte, dopo un lungo percorso ricco di soddisfazioni.

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