ADDIO A MANLIO PATUZZI, RIVA DEL GARDA IN LUTTO

Claudio Chiarani17/11/20183min
manlio patuzzi

La notizia della sua morte lascia attoniti anche se le voci recenti sul suo male erano dominio di tutti. Il Manlio, però, ha lottato fino all’ultimo andando a funghi anche pochi giorni fa, ultima escursione legata alle sue passioni, come la pesca e i motori. Tracciare in poche righe chi è stato Manlio Patuzzi per i rivani, ma non solo, è difficile. Politico, ambientalista (fondò con il dottor Vescovi e Ivana Facincani la sezione dei Verdi locali), tolse con un “blitz” il vecchio Anzolim de la Tor dall’Apponale per farlo tornare a miglior vita, ha gestito al Parco del Brolio con la sua compagna Licia il “barachim” di souvenir prima delle “moderne lavatrici” come le chiamava lui (e tutti i rivani), è stato un grande interprete della socialità locale, legata ai problemi della città, dal suo impegno nel Comitato Manifestazioni Rivane con la Notte di Fiaba alla lotta con Fabrizio Bicio Di Stasio per la riapertura della Ponale. Mai varcato il “confine” con Arco diceva spesso col sorriso sulle labbra di chi sapeva amabilmente giostrare la “lotta” amica con i cugini arcensi, fedele al suo Rione Degasperi dove con Licia ha gestito il distributore di carburante fino al momento di andare in pensione. 75 anni gagliardi, spesi tutti per il lavoro, la famiglia e la sua rivanità verace, quella degli sfottò che tengono in vita le amicizie vere. Aveva lottato anche per il ripristino della spiaggia dei rivani in località Sperone, un luogo tanto caro che era tornato a vivere dopo anni d’oblio grazie a lui ma che poco dopo subì “l’onta” del contestato abuso edilizio. Tolsero, lui e gli altri che gli diedero una mano panchine e quant’altro per lasciare alla natura il compito di reimpossessarsi di quel luogo dove intere generazioni andavano a fare il bagno. Lunedì 19 alle 14.30 in chiesa al Rione Degasperi per l’estremo saluto al Manlio ci sarà sì tutta la sua Riva ma anche tutti colori i quali, ne siamo certi il Manlio l’hanno amato per la sua vera onestà intellettuale.
(foto tratta da Facebook – Archivio Vittorio colombo)