Ad Arco educazione stradale e incontro generazionale

Nicola Filippi09/05/20253min
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Un parco, una strada finta tracciata sull’erba, piccoli caschetti, palette segnaletiche colorate e… nonni d’eccezione. È la cornice che mercoledì 15 maggio animerà il Parco delle Braile di Arco, dove le Tagesmutter della zona, in collaborazione con gli agenti della Polizia Locale, daranno vita a una mattinata tutta dedicata all’educazione stradale per i più piccoli, in particolare per la fascia 0-3 anni. Un’iniziativa che unisce gioco e formazione, ma anche relazione e inclusione. A renderla ancora più speciale sarà la presenza di alcuni anziani provenienti dalla Fondazione Comunità di Arco e dalla RSA Regina: un incontro intergenerazionale che rispecchia pienamente la filosofia educativa che la Cooperativa promotrice del progetto porta avanti da anni sul territorio.
Da circa tre anni, infatti, la Cooperativa, sostenendo l’impegno delle sue educatrici Tagesmutter, ha dato vita a un filone progettuale intergenerazionale, con l’obiettivo di intrecciare le vite di bambini piccolissimi e persone anziane. Due mondi che, a prima vista, sembrano lontani ma che, in realtà, condividono bisogni simili: relazione, cura, ascolto e meraviglia.
L’iniziativa del 15 maggio si inserisce proprio in questo filone: creare esperienze condivise tra generazioni, dando valore alla comunità educante, intesa come una rete fatta di famiglie, istituzioni, volontariato e territorio. L’incontro tra bambini e anziani non è mai solo simbolico: è concreto, esperienziale, fatto di sguardi, gesti semplici, parole lente e curiosità reciproca. È in questi scambi che si riconosce il valore delle diversità, si coltiva il rispetto e si gettano i semi per una società più inclusiva.

 

 

Dal punto di vista pedagogico, la linea seguita dalle Tagesmutter è chiara: educare il bambino nella sua interezza, come parte di un contesto ampio che va ben oltre la famiglia e il nido. Nei primi mille giorni di vita, ogni esperienza ha un impatto significativo sullo sviluppo. E quando quell’esperienza è condivisa con un “nonno adottivo”, magari mentre si impara a attraversare sulle strisce disegnate o a riconoscere un segnale stradale, il valore educativo si moltiplica.
Al Parco delle Braile, quindi, non ci sarà solo educazione stradale. Ci sarà molto di più: un gesto concreto di comunità, un momento di relazione autentica, un’occasione per guardare il mondo con occhi nuovi – quelli dei bambini – e occhi esperti – quelli degli anziani.
Un piccolo evento, forse, ma dal grande significato. Perché in fondo, per educare un bambino, ci vuole un intero villaggio. E ad Arco, quel villaggio è vivo e cammina insieme. Anche sulle strisce pedonali.