Presentata la domanda di trasferimento in Italia di Chico Forti
Nella giornata del 26 febbraio lo zio di Chico Forti, Gianni, è stato ricevuto al Ministero degli Esteri dal Ministro Luigi Di Maio e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro per fare un punto della situazione per un intervento del Governo per riportare Chico in Italia il più presto possibile.
Il Ministro Di Maio ha esordito annunciando che i primi giorni di dicembre 2019 ha ricevuto al Ministero l’avvocato americano di Chico, Joe Tacopina, il quale gli ha presentato ufficialmente la domanda di trasferimento in Italia presentata da Chico.
La domanda si basa sulla Convenzione di Strasburgo del 21 marzo 1983 “Convenzione sul trasferimento di persone condannate” sottoscritta dall’Italia e dagli Stati Uniti.
La domanda di trasferimento ha come finalità prevalentemente un carattere umanitario, nel senso che mira a favorire Chico Forti, detenuto da oltre venti anni in uno stato straniero, avvicinandolo al suo paese d’origin, e ai suoi familiari.
Con questo obiettivo, il Ministro ha riferito di aver incaricato ufficialmente l’Ambasciatore di Washington DC Armando Varricchio di occuparsi dei contatti con il Governatore della Florida Ron De Santis, per ottenere l’approvazione al trasferimento e avviare immediatamente le pratiche previste.
Il Ministro Luigi Di Maio, pur non precisando i tempi necessari per il completamento della pratica, ha confermato il massimo impegno del Governo, preso atto della posizione di Chico Forti che si dichiara innocente e ha ribadito che il trasferimento rappresenta la migliore soluzione per riportarlo a casa in tempi relativamente brevi e nel rispetto degli ottimi rapporti con gli Stati Uniti, sulla cooperazione in materia giudiziaria e nel rispetto della Convenzione di Strasburgo.
“Questa è la richiesta che Chico ci ha fatto pervenire a mezzo dell’avvocato americano Joe Tacopina – ha detto il Ministro – e quindi sosteniamo il suo desiderio e la sua volontà di rientrare in Italia, e faremo di tutto per esaudirli velocemente”.
Lo “zio” Gianni ha ribadito al Ministero che Chico Forti è stato processato e condannato ingiustamente e che avrebbe avuto diritto alla revisione del processo che lo avrebbe riabilitato.
Non deve essere portato in Italia come colpevole, anzi siamo assolutamente convinti che non abbia mai commesso alcun delitto. Ma il tempo non ci è favorevole per dimostrarlo. Cerchiamo di dargli la possibilità di riabbracciare sua madre e i suoi figli subito e da uomo libero il più presto possibile. L’importante è che venga a casa, noi tutti sappiamo che è innocente e potrà venire a testa alta!
Il ministro Luigi di Maio e il sottosegretario Riccardo Fraccaro hanno confermato che il Governo considera la questione come prioritaria e di massima attenzione nell’interesse del cittadino italiano e della famiglia.
Quest’anno, il 2020, rappresenta una speranza, grazie alla formula che venti più venti fa quaranta, che tradotto in inglese di dice forty, come il cognome del nostro Chico.