A Mattarella le proposte delle Regioni e Province Autonome per l’Italia
L’incontro, al Palazzo del Quirinale a Roma, con il Presidente della Repubblica, dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome ha concluso gli appuntamenti organizzati martedì 4 agosto nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni delle Regioni a statuto ordinario. Durante l’incontro, cui ha partecipato anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, è stato presentato al Presidente della Repubblica il documento “1970-2020: le istituzioni regionali 50 anni dopo. Un patto rinnovato tra le regioni: le proposte per l’Italia” elaborato come risultato delle tre tavole rotonde svoltesi nell’ambito del confronto promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e intitolato “Dopo l’emergenza la ripartenza: le proposte delle Regioni e delle Province autonome”.
Il Presidente della Repubblica ha ricordato i principali passaggi che hanno portato alla nascita delle Regioni, che in questi 50 anni si sono affermate come componenti fondamentali dell’architettura della Repubblica e il cui ruolo ha influito anche in termini di partecipazione alla vita democratica e di coesione, intervenendo anche sull’organizzazione dei servizi pubblici. Ha ricordato anche il contenuto dell’articolo 114 della Costituzione che dice che la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. In capo alle Regioni, ha aggiunto il presidente della Repubblica, vi è la corresponsabilità nel tendere a raggiungere gli obiettivi indicati negli articoli della Costituzione. Il presidente ha posto l’accento anche sui principi della sussidiarietà, come valore che arricchisce la partecipazione democratica, e della leale collaborazione.
Nel suo intervento il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha evidenziato che il documento presentato unisce tutti, dal nord al sud, al di là delle appartenenze politiche. Contiene, ha spiegato, proposte per migliorare il sistema delle relazioni fra lo Stato e le Regioni. Ha sottolineato inoltre la necessità di un coinvolgimento pieno e diretto delle Regioni per il piano nazionale per il Recovery Fund.
La leale collaborazione istituzionale, ha aggiunto, ha consentito di dare risposte anche durante lo stato di emergenza. Di fronte ad una situazione eccezionale, ha precisato, tanto in materia sanitaria quanto, ora, in campo economico, servono risposte eccezionali, occorre fare presto e bene. Serve, ha chiarito, un piano nazionale che riesca a ridurre le differenze territoriali e generazionali.