A Gardascuola nasce “WasteReCycle”, il sito a tema rifiuti urbani tecnologici

Claudio Chiarani08/01/20214min
riciclo

“La spazzatura è una grande risorsa nel posto sbagliato a cui manca l’immaginazione di qualcuno perché venga riciclata a beneficio di tutti”. A dirlo è stato Mark Victor Hansen, oratore, formatore, autore ispiratore e motivazionale statunitense meglio noto come fondatore e co creatore della serie di libri Soul Soup. La frase compare sulla pagina principale del sito internet http://wasterecycleita.wordpress.com oppure wasterecycleita (https://instagram.com/wasterecycleita?igshid=400z4qao4o2c) che quattro studenti della terza Liceo Scientifico Gardascuola (Oliver Rocca, Tosca Braus, Giuseppe Zhu e Pietro Ballarini) di Arco, uniti dalla passione comune hanno creato per parlare e trattare il delicato tema dei rifiuti urbani tecnologici. Impegnati nello studio e nell’alternanza scuola – lavoro, i quattro con tutto ciò intendono sensibilizzare il prossimo su di un tema molto attuale quale è il rifiuto elettronico. Un rifiuto che è sotto tutti gli occhi di noi, magari in forma meno “appariscente” dei rifiuti solidi urbani, i residui di cibo o imballaggi, insomma, che quotidianamente eliminiamo nelle nostre famiglie. I rifiuti elettronici o RAEE sono riferiti a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche che arrivate a fine vita vanno smaltite correttamente al fine del loro riutilizzo e riciclabilità. Regolata da un Decreto Ministeriale, il 49/2014 che si applica ai produttori, distributori, Comuni e consumatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i RAEE scrivono gli studenti nella loro pagina dedicata si classificano in cinque categorie principali: Freddo e clima, piccoli elettrodomestici, grandi apparecchiature, sorgenti luminose e monitor. Frigoriferi o congelatori, computer, telefoni, forni e lavatrici, lampadine e televisori, sia a tubo catodico di vecchia generazione sia Lcd o al plasma ne fanno parte. Gli studenti, unendo una mappa del dove si trovano i Centri Raccolta materiale spiegano dove vanno conferiti, come vengono separati i singoli componenti, la separazione dei materiali ferrosi dalle componenti in plastica ma anche dove conferire, ad esempio le AEE (apparecchiature elettriche elettroniche) che si possono portare nei negozi AEE che dispongono di una superficie di vendita superiore ai 400 metri quadri senza doverne per forza acquistare uno nuovo. Migliorare il pianeta è la “mission” che i quattro studenti si propongono attraverso le loro informazioni, e le informazioni che danno a chi visita il sito sono esaustive e ben scritte. Troverete anche che sbrinare il frigo ne aumenta la vita, che raccogliere differenziando è il gesto più importante che un cittadino possa fare per l’ambiente, che spegnere gli elettrodomestici quando non si utilizzano fa risparmiare e che lasciarli in stand by fa consumare di più. WasteReCycle ha anche un profilo sul social network Instagram che in due giorni vanta già oltre 1.000 follower. Persone che lo seguono, insomma, se con l’inglese avete poca dimestichezza, un buon successo per crescere ancora, e di molto, nell’impegno lodevole che i quattro stanno dimostrando a scuola.