Al via ad Arco il censimento degli olivi
Come già anticipato nelle scorse settimane, prende avvio in questi giorni il censimento delle piante di olivo del comune catastale di Arco.
I tecnici incaricati, che si recheranno nei terreni coltivati a olivo, avranno il compito di:
rilevare con GPS centimetrico la posizione di ogni pianta;
marcare ogni pianta censita con una apposita targhetta “Arbo Tag”;
produrre una documentazione fotografica;
individuare le caratteristiche agro-dimensionali;
individuare i proprietari – coltivatori;
restituire all’amministrazione i dati censiti su base informatica.
Al proposito, il Comune di Arco ha provveduto a diffondere un avviso con cui informare proprietari e ai coltivatori del censimento, che sarà a cura dello Studio Lotti Green Project, e del fatto che sulle piante sarà applicata una targhetta di identificazione. Il sistema di etichettatura scelto è “Arbo Tag”, progettato per crescere assieme alla pianta. La targhetta sarà installata su ogni singola pianta tramite un apposito chiodo, non dannoso per la pianta.
Per qualsiasi altra informazione è a disposizione il geom. Luca Sartori dell’Ufficio gestione economica del patrimonio al numero di telefono 0464 583558 oppure all’indirizzo email [email protected]
Il censimento si rende necessario per sanare una situazione giuridicamente non più sostenibile: nel Comune di Arco, infatti, su terreni di proprietà comunale insistono delle piante di olivo e di castagno di proprietà di soggetti terzi. Tale particolare situazione di promiscuità, nella quale la proprietà delle piante è indipendente da quella del terreno, è da ricondurre al regime giuridico austroungarico. Poiché nel regime giuridico italiano non è prevista la possibilità di una distinta proprietà delle piantagioni rispetto al suolo, già nel 1939 venivano identificate, in contraddittorio con gli interessati e in un apposito registro, le piante di olivo e castagno di proprietà privata, allo scopo di consentire ai privati di poter eventualmente affrancare la proprietà di terreno accessorio alla pianta. A più di ottant’anni di distanza permane la situazione di promiscuità, tuttora giuridicamente rilevante, alla quale ora l’amministrazione comunale sta ponendo rimedio.