Monte Brione, accordo per il transito delle mountain bike

Claudio Chiarani08/10/20214min
brione (1)


Fortemente voluto dall’attuale presidente della “APT Garda Dolomiti” Silvio Rigatti, l’incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso la sede dell’Azienda di Promozione Turistica con Paolo Matteotti del Coordinamento Ambientale Alto Garda e Ledro e il consigliere con delega all’ambiente e sviluppo sostenibile Franco Gatti è stato molto positivo per il futuro della pratica e regolamentazione della frequentazione del Monte Brione in Mountain bike.
Al centro della riunione, infatti, è stata presentata la proposta del consigliere di Garda Dolomiti Daniele Zucchelli. Preservare il biotopo è stato l’elemento cardine sul piatto dell’incontro, in particolare si è convenuto di regolamentare il fatto che molti biker, incuranti dei divieti esistenti percorrono e tracciano sentieri anche nei fondi privati. Cosa che ultimamente ha fatto arrabbiare, e molto, sia le diverse associazioni di ambientalisti e i proprietari dei fondi sul Brione. Un’intesa “tra le parti” si potrebbe dire volta ad evitare la drastica soluzione di vietare del tutto alle mountain bike di salire e scendere dal Monte Brione, luogo dal quale il panorama sull’intero territorio del Garda trentino e il lago di Garda è unico. Garda Dolomiti si è detta disponibile a fare tutto quanto in suo potere per far sì che si possa continuare a frequentare il Brione in mountain bike, compreso interventi di manutenzione sui sentieri concessi alla pratica, ma di gettare lo sguardo anche “oltre”, ossia alla possibilità di arrivare ai due Forti della Grande Guerra e anche alla ex Polveriera, creando così dei percorsi culturali visitabili accanto alle bellezze floreali che si trovano nel biotopo.
“Un primo sopralluogo con la Forestale al fine di valutare lo stato dei sentieri (nella fattispecie il 770) è già stato fatto nei giorni seguenti all’incontro, e presto dalle parole si passerà ai fatti” ha dichiarato Rigatti.
Soddisfazione, dunque, sia da parte del Coordinamento Ambientalista sia in ambito comunale è stata espressa da Matteotti e Gatti, i quali sono decisamente a favore dello sviluppo che il potenziale del biotopo può dare all’intero territorio, senza per questo vietare il transito alle due ruote artigliate. Ma, è stato detto e tutti sono d’accordo, va migliorata la regolamentazione e vanno individuati i tracciati nei fondi privati (operazione già fatta grazie a tracce GPS rilevate da Matteotti e Gatti) nei quali i biker non devono più passare.
Importante era parlarne, però, perché da anni la questione era lasciata da parte, arrivando così ad un punto in cui la “rottura” sembrava inevitabile, col conseguente divieto alle mountain bike di andarci. Invece quando si vuole si può, come le parti hanno dimostrato. “Ora il Brione – ha spiegato sempre Rigatti – sarà il fulcro di un importante studio pilota che è nelle intenzioni dell’APT, volto ad uno sviluppo “totale” di quella piccola montagna che divide l’Alto Garda.” Flora, storia, cultura, spazi percorribili sia a piedi sia con le biciclette, didattica e molto altro sono dunque nel “mirino” del nuovo presidente dell’APT. Col “benestare” di tutte le parti per il bene del territorio e dell’ospitalità che solamente la “Busa” sa dare ai suoi ospiti e residenti.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche