Poste Italiane: la ripartenza dell’Italia vista dal portalettere Alberto Corradini

Redazione23/08/20214min
Alberto Corradini A0013

Poste Italiane è sempre al fianco del Paese nel percorso di ripartenza anche grazie ai 355 portalettere attivi in provincia di Trento. Come ricordato più volte dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante e dal Condirettore Generale Giuseppe Lasco «Per noi l’Italia è sempre stata zona bianca. I nostri portalettere e i nostri uffici postali sono stati sempre in prima linea per assicurare ai cittadini i servizi essenziali».
Ogni giorno, nel loro giro per le strade dei quartieri, i portalettere del Trentino raggiungono oltre 275.000 famiglie e più di 34.000 attività commerciali tra uffici e negozi.
Poste Italiane vuole testimoniare il lavoro di chi ogni giorno ci consegna la posta prendendo esempio da Alberto Corradini, 62 anni, storico portalettere di Bolognano di Arco, assegnato a Riva del Garda da circa 2 anni e mezzo.
«Sono entrato in Poste nel 1982, sono di famiglia ormai – spiega Alberto – Fare il postino è un bel lavoro. Anche se sono 39 anni che lo faccio io mi diverto ancora, non mi pesa affatto. Mi piace incontrare le persone, la maggior parte è simpatica ed un piacere fare con loro due chiacchiere tra una consegna e l’altra. Riva del Garda è un grande paese, ci si conosce un po’ tutti. In tanti hanno il mio numero di cellulare privato e talvolta mi chiamano, mi chiedono di ripassare se per caso in mattinata ho lasciato nella cassetta delle lettere un avviso di tentato recapito. Non siamo burocrati, viviamo in una piccola realtà e cerchiamo di collaborare. I nostri clienti sono preziosi».
Come è cambiato il lavoro in quest’ultimo anno?
«Sono aumentate le consegne dei pacchi dell’E-commerce – prosegue Corradini – la quantità di pacchi consegnati è rimasta costante anche durante quest’ultima estate. Le lettere invece sono sempre meno. A volte c’è ancora il timore di essere contagiati, per questo siamo sempre attenti a mantenere le distanze di sicurezza. I clienti capiscono la nostra difficoltà a consegnare pacchi, lettere e giornali. In particolare durante il lockdown dello scorso anno trovavamo tutti in casa, ma le persone non ci hanno creato difficoltà e sono sempre state collaborative. È stato comunque un periodo surreale, durante i mesi di chiusura sembrava di essere sulla luna. Io percorro quotidianamente strade piuttosto trafficate come Viale Rovereto e Via Gardesana verso Torbole, che all’improvviso sono diventate un deserto. A volte ci trovavo la Polizia o i Carabinieri e ci salutavamo a distanza, eravamo sempre e solo noi».
La ripresa è percepibile anche nei sorrisi nascosti dietro le mascherine durante i giri di consegna sempre svolti nella massima tutela della salute di tutti, mantenendo il giusto distanziamento sociale. In oltre 400 giorni di emergenza sanitaria, i portalettere del Trentino hanno consegnato lettere e pacchi dando il proprio contributo concreto alla digitalizzazione del Paese.

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