“La sorgente del tunnel Nago-Arco non alimenterà il lago di Loppio”

Claudio Chiarani13/08/20213min
20210329_DSC9975 TUNNEL LOPPIO BUSA NAGO ARCO FONTE ACQUA

La sorgente d’acqua della portata di circa quaranta litri al secondo, che è stata trovata durante i lavori di scavo del tunnel che collegherà passo S. Giovanni con la statale della Maza, non sarà incanalata per alimentare il lago di Loppio e farlo tornare ad essere quello che era prima della costruzione della galleria Adige-Garda che lo aveva, di fatto, prosciugato. Almeno per qualche tempo, pare, poi si vedrà. È stata questa la risposta del presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti a “spegnere” le residue speranze degli abitanti di Mori, dopo che anche quelle degli abitanti di Nago speravano potesse servire a dare acqua potabile al loro paese. Niente acqua potabile, niente acqua per tornare a far rivivere l’antico lago sul quale erano transitate le Galee della repubblica di Venezia per scendere verso il Garda e dar battaglia ai Visconti di Milano.
L’interrogazione dei tre consiglieri del Partito Autonomista Trentino, Michele Dallapiccola, Lorenzo Ossanna e Paola Demagri rimane dunque “evasa” dal presidente Fugatti ma non nella forma auspicata, ossia che l’acqua che sgorga in quel tunnel potesse essere utilizzata almeno in parte per riempire il bacino dell’antico lago di Loppio. Gli esperti, però, già anni fa avevano sollevato dubbi che il bacino, una volta riempito, facesse crollare la volta della galleria che serve da scolmatore del fiume Adige quando la situazione del secondo fiume italiano si presenta “pericolosa” per le eventuali esondazioni, cosicché lo studio che si avviò anni fa per l’ipotetico riempimento del lago si fermo lì. Tuttavia, l’idea di farlo tornare a rivivere è forte, sia nelle popolazioni che abitano in zona, Mori, la Vallagarina ma anche la zona del Garda vedrebbero bene quel piccolo lago tornare ad esserlo (innegabile il fascino quando si riempie parzialmente per le abbondanti precipitazioni con gli alberi che spuntano dall’acqua). Un progetto sulla base di uno studio geologico c’è ed è firmato dall’ing. Lorenzo Cadrobbi, ora bisognerà vedere se potrà essere portato a compimento.

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